Il Natale e la magia

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Side view portrait of classic Santa Claus blowing snow while standing against red background, copy space

Si respira aria di Natale, e i bambini e le bambine iniziano a sgranare gli occhi di stupore davanti a questa festa piena di magia: le luci, i doni, le canzoni. E se il periodo delle feste fosse l’occasione, anche per noi adulti, di guardare alle cose che ci accadono con una lente diversa, la lente della magia?

Il pensiero magico è, effettivamente, uno strumento che tutti i bambini utilizzano per modellare la realtà, per non averne paura, per conoscerla e per sentirsi al sicuro di fronte a situazioni nuove. Permette ai più piccoli di dare un senso a eventi che razionalmente sono difficili da comprendere. A livello strettamente psicologico, pensiero magico significa attribuire a tutti gli esseri e oggetti emozioni, volontà e pensieri. Un’anima, insomma. Noi adulti siamo immersi nel pensiero logico-razionale, e a volte perdiamo quello sguardo fiducioso ed entusiasta per ogni piccola cosa della giornata, che invece i nostri bambini possono insegnarci a ritrovare.

Il tempo fa magie. Dedicare del tempo a noi stessi e alla nostra famiglia, in mezzo ai malumori delle settimane lavorative, non è mai facile. Ma è l’essenza: dove manca tempo, manca la capacità di sentire come stiamo, di ascoltare noi stessi e gli altri. Dove manca tempo, i giorni passano tutti uguali e non c’è modo per accorgersi delle piccole bellezze di cui sono costellati, perché sono sfumature troppo delicate per notarle nel ritmo incalzante dei nostri pensieri razionali.

Il cibo fa magie. È nutrimento per noi e per le nostre relazioni. E ancora una volta, ci chiama a prenderci del tempo, a ritagliarci un momento per far lievitare un dolce, per sognare il menù che ci piacerebbe proporre, per immaginare l’apparecchiatura della tavola. Cucinare può essere il gioco degli adulti, a Natale. Un gioco che diventa ancora più bello se condiviso a più mani con le persone a cui si vuole bene.

Il dono fa magie. Scartare i pacchi con la gioia dei bambini, aspettando la sorpresa. E poi ci sono i doni, quelli da scegliere, per le persone che ci stanno a cuore (vicine e lontane). Abbiamo smesso di chiamarli doni, ma sapete che c’è una differenza tra le parole regalo e dono? Il termine regalo deriva dal termine regale, che si riferisce all’offerta al re. Facciamo un regalo alle persone verso le quali vogliamo mostrare riconoscenza per quello che hanno fatto per noi, con cui ci sentiamo in debito e per cui abbiamo una sorta di devozione. La parola dono deriva dal latino donum, che significa dare all’altro. Il dono è un gesto di gratitudine nei confronti del rapporto tra due persone che arricchisce la vita di entrambi.

E quindi, nei prossimi giorni, proviamo ad osservare i bambini e le bambine di fronte alla magia del Natale e lasciamo che il loro sguardo e il loro entusiasmo ci guidino per riuscire ad assaporare in pienezza la meraviglia e il calore di queste feste.

Tanti auguri di buone feste dalle operatrici de Il Melograno di Treviso!

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