Non ti sporcare!

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Sto accompagnando mia figlia ai giardinetti, sta spingendo la carrozzina dove dorme beatamente il suo bambino. Rivivo cose già viste, immagini che la mia mente ripesca da un passato ancora recente. Sono diventata nonna da un paio di mesi e questa esperienza, bellissima e travolgente mi fa fare i conti con la mamma che sono stata. Tenere tra le braccia il piccolo nipotino dona tranquillità e smuove emozioni profonde che vanno dalla tenerezza all’incredulità. Ritorna quella magia cha già ho provato quando mia figlia era appena nata, osservare la sua crescita lenta e inesorabile, piccoli dettagli come le ciglia che giorno dopo giorno si allungano o costatare che la tutina che indossava fino a ieri ora non veste più.

È come ritrovare una storia già vissuta con la consapevolezza però che non è la tua storia ma solo il riverbero di ciò che è stato che si ripresenta sotto una nuova forma.

Ma bando alle ciance, dicevo, siamo ai giardinetti, stiamo facendo una ricognizione della zona perché quando il piccolo crescerà il parco sarà lo spazio privilegiato dove incontrare altri bambini, fare nuovi incontri e divertirsi andando su altalene e giostrine varie.

È bello trovare molte aree verdi attrezzate, una particolarità che fa onore ai progettisti, sono tutte inerbite, non sono recintate, hanno alberi e arbusti, hanno giochi in legno e tanto spazio per correre.

Non sembrano i parchi giochi per scimmiette ammaestrate, come sono solita chiamare quegli spazi attrezzati piccolissimi e pieni di plastica.

Ci sediamo su di una panchina, rigorosamente in legno, il terreno è un po’ umido perché ha piovuto di recente e anche gli attrezzi sono un po’ bagnati.

Arriva una mamma con il suo bambino, il piccolo avrà più o meno 4 anni, si fionda verso il castelletto e si prepara a scendere dallo scivolo ma viene prontamente redarguito: “No, non sederti che ti sporchi!”.
Il bambino rimane interdetto e protesta, tenta nuovamente di andare verso lo scivolo ma ancora una volta la mamma lo richiama e questa volta gli fa un lungo discorso spiegando che se si sporca lei poi deve lavare tutto e via di seguito.

Mia figlia sorride e mi dice: “mamma non sei al lavoro”, così ci alziamo e veniamo via lasciando mamma e bambino dentro un dibattito che immagino finirà con un pianto a dirotto del piccolino.
Perché ho raccontato questo banale esempio? Perché dobbiamo ricordare sempre due cose fondamentalmente:
• quando proponiamo ai nostri bambini un’attività sinceriamoci che sia sostenibile per tutti. Se la mamma avesse avuto difficoltà a lavare i panni del piccolo, avrebbe dovuto scegliere un’altra attività da fargli fare onde evitare frustrazioni inutili;

• spiegare con troppe parole i motivi adulti non è mai efficace con i bambini che non comprendono tali istanze e si innervosiscono molto aumentando la loro frustrazione e dunque la risposta che spesso viene interpretata come capriccio.

Mamme, papà al giardinetto dobbiamo sempre andare con abiti sporchevolissimi, ricordiamolo!!

Articolo di Paola Cosolo Marangon, formatrice in area psicopedagogica, scrittrice di testi di narrativa per ragazzi e adulti e saggi di carattere scientifico su temi pedagogico educativi.

Svolge attività di formazione in ambito educativo rivolta a insegnanti, genitori, educatori, operatori sociali attraverso percorsi formativi e conferenze.

Si occupa di genitorialità e educazione, con particolare interesse nell’area della prima infanzia e dell’adolescenza.

www.diventaregrandi.it

info@diventaregrandi.it – Tel. 0422419474

https://www.facebook.com/DiventareGrandi

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