Un quartiere modello degli anni ‘60
In questo 1^ articolo noi partiremo dalla storia di San Liberale.
Treviso era stata bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, le case non c’erano più e molte persone non sapevano dove andare a vivere.
Per poter dare una casa agli abitanti, l’Amministrazione di Treviso aveva deciso di costruire un nuovo quartiere che avesse tutto quello che serviva, come se fosse stato una piccola città.
Così nel 1958 sono iniziati i lavori per la costruzione del quartiere di San Liberale.
Questo quartiere è stato progettato dai tre architetti Ridolfi, Tramontini e Romano e, proprio per questo motivo, le case sono state costruite con tre stili diversi.
Per loro inoltre, è stato da subito importante inserire molti spazi verdi.
Non solo, le diverse abitazioni sono state progettate in modo accurato, grandi, luminose e costruite con buoni materiali.
Così hanno potuto trovarvi casa tante famiglie numerose negli anni ’60.
Il nostro è un quartiere molto importante, perché ha dato la casa a moltissime famiglie di operai, di dipendenti delle Ferrovie, dell’Enel, dell’Inps e di altre agenzie: tutti lavoratori impegnati a ricostruire la società e la ricchezza di Treviso dopo la guerra.
Lo spazio del quartiere era stato pensato per poter essere autonomo: aveva un distributore di benzina, un cinema, due bar, il panificio e la macelleria, molti parchi, la farmacia, l’edicola, la cartoleria e anche un supermercato.
Era ricco quindi di luoghi di incontro, dove potersi unire e incontrare; i moltissimi giovani che lo abitavano potevano frequentarsi e fare gruppo senza bisogno di andare in città; avevano il cinema, la parrocchia, il bar Snoopy e tantissimi piccoli giardini pubblici a disposizione di tutti.
Nel 1963 il quartiere di San Liberale è stato nominato come quartiere modello e dopo di lui ne sono nati anche uno a Padova e uno a Vicenza.
Oggi siamo noi i nuovi abitanti di San Liberale, frequentiamo la scuola Carlo Collodi, in parrocchia partecipiamo alla Scuola della Pace, al catechismo o agli Scout. Frequentiamo il rugby, il nuoto o altri sport, infatti il quartiere ha le piscine comunali, i campi da calcio e di rugby. Inoltre stanno rifacendo le strade e costruiranno nuove abitazioni sulla Feltrina al posto delle vecchie case che devono essere abbattute.
Così noi vorremmo che il quartiere tornasse ad essere abitato in modo sereno come una volta e che i bambini fossero liberi di vivere in sicurezza i bei spazi verdi che ci sono, magari potendo anche osservare opere d’arte come vi racconteranno i nostri compagni nei loro articoli.
Anita Konadu, Francesco Niero, Ismail Behlafi, Lin Nuoxin, Samson Jackson
Classe 5^ Scuola Primaria Collodi – I.C.5 “Coletti” Treviso