Significati e valore del “tutoraggio” pedagogico

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Una delle motivazioni più frequenti per cui le famiglie e le scuole richiedono l’intervento del pedagogista, riguarda il difficile e conflittuale rapporto che i ragazzi hanno con lo studio e con il sistema scolastico. Le ragioni di queste difficoltà possono essere di varia tipologia (disciplinari, relazionali, di apprendimento, motivazionali) e soprattutto vengono vissute in modo differente e soggettivo. Questo rende ancora più complesso il lavoro del consulente che nel definire gli obiettivi e la scelta della strategia pedagogica da adottare nel suo intervento, deve supportarsi di un materiale ricco e variegato, fatto di racconti individuali, osservazioni del gruppo (famiglia e/o classe), confronti tra i soggetti coinvolti. Le intuizioni, riflessioni, ipotesi che il professionista mette in campo necessitano di tentativi e aggiustamenti continui al fine di promuovere pensieri, azioni e atteggiamenti che possano concretamente migliorare la situazione problematica per cui è stata richiesta la consulenza.

In seguito allo sconvolgimento che ha portato la pandemia degli ultimi due anni, le difficoltà degli studenti e della scuola si sono rese ancora più evidenti, facendo aumentare il bisogno di interventi più continuativi e diversificati, che vanno dalla consulenza individuale (per studenti e genitori attraverso lo sportello pedagogico) alla consulenza e formazione del gruppo insegnanti, agli incontri tematici aperti alle famiglie e al territorio, all’attività di tutoraggio per gli studenti che necessitano di un affiancamento nel loro percorso di studio.

Nell’attività di tutoraggio il supporto che il pedagogista può dare allo studente necessita di strategie e strumenti che richiedono l’intreccio tra competenze cognitive, relazionali, comunicative e personali. Fondamentale è il tempo che si dedica all’ascolto reciproco e al dialogo, con l’intento di comprendere e approfondire ciò che si va ad apprendere; una conoscenza che richiede riflessione, domande, supposizioni e ricerca. Troppo spesso lo studente si annoia di fronte alla mole di contenuti da apprendere, motivato solamente dal desiderio di prendere un voto sufficiente per passare l’esame ed essere promosso, arrivando alla fine del percorso scolastico completamente privo del desiderio di imparare per il piacere stesso della conoscenza. La conseguenza è quella a cui oggi assistiamo: un aumento delle difficoltà di apprendimento, del disagio nel frequentare la scuola e nel continuare a formarsi al di fuori dei contesti dedicati.

Creare una relazione con lo studente valorizzando le sue competenze ed esperienze di apprendimento, confrontarsi, raccontarsi all’interno di un clima che sia piacevole e dialogico, stimolando la capacità creativa e intuitiva del pensiero, sono aspetti determinanti che caratterizzano i tentativi messi in atto dal pedagogista per costruire un percorso di apprendimento condiviso con il giovane discente.

Elenia Peruffo – Pedagogista
eleniaperuffo@gmail.com

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