Che fatica fare la nanna

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Mettere a letto un bambino, si sa, è una delle piccole grandi imprese chieste alla genitorialità. I bambini sono sempre più stimolati, attratti dai programmi televisivi, euforici di fronte alle proposte che si trascinano sempre più tardi la sera. Belli i tempi di “Carosello e poi via”. Se date un occhio al palinsesto (anche quello dedicato ai bambini) noterete che molte reti propongono i beniamini dei bimbi fino a ore impensabili.

Certamente riuscire a creare delle cornici normative precise, come adulti, è necessario e si fa fatica a farle rispettare.

Più volte siamo portati a dare ordini ai nostri figli, a comandare e ci aspettiamo che loro eseguano.

Sono ben che trascorsi quei tempi, oggi comandare non ha più alcun senso, anche perché niente attorno all’esperienza di un bambino o di una bambina può supportare tale stile educativo.

Il comando viene interpretato come un eccesso di autorità e l’eseguire un ordine come un inutile senso di sottomissione.

Se noi riuscissimo a creare piccole regole e ci adoperassimo per farle rispettare – con tanta pazienza, con tanta coerenza e coesione di coppia – allora le cose andrebbero decisamente meglio.

Nelle mie consulenze spesso mi capita di sentire genitori che impazziscono all’ora della nanna, anche se i bambini non sono più piccolissimi.

Più volte mi è capitato di sentire il genitore che è tentato di dare un “aiutino” al figlio per farlo dormire.

Mi riferisco alle varie melatonina, piuttosto che un qualche antistaminico (è noto che intontisce un poco) o altre amenità acquistate anche in parafarmacia, come tranquillanti naturali.

Non è così che si affronta il problema.

I pediatri dovrebbero essere molto decisi in questo senso e mettere in allarme i genitori di fronte a metodi (spesso fai da te) per far dormire i piccoli. I bambini hanno risorse interiori tali da poter affrontare sonno e veglia e, a parte qualche rara eccezione, non vi è ragione per dover arrivare a “sedare” i bimbi.

Per aiutare i bambini ad andare a letto bastano piccole norme auree:

una routine sempre uguale data da:

  • orario
  • cure igieniche (sempre le stesse riconoscibili dai bimbi)
  • piccola prassi coccolosa (una favola raccontata, il suono di un carillon, la lucciola accesa)
  • il bacino della buona notte.

Questa routine si dovrebbe tenere sempre uguale, affinché il bambino capisca che è una modalità impostata dai genitori, i quali non hanno alcuna intenzione di cedere e di fare altro.

Più avanti si vive di rendita, i bambini che dormono bene e sufficientemente sono più centrati sui loro compiti, più sereni, meno agitati, meno “insopportabili” – come qualcuno li definisce-.

Ci sono delle cose vietatissime prima di mettere a nanna un bimbo (anche quelli non proprio piccolissimi)

  • guardare la televisione
  • giocare con i videogiochi
  • giocare in maniera forsennata

Creare una cornice condivisa, dove i genitori, senza perdere la pazienza, sappiano tenere ferma la convinzione che dormire fa bene ai piccoli e dormire sereni in maniera naturale è ancora meglio, è questa la ricetta migliore. Tutti ne siamo capaci, basta crederci ed applicarsi.

Paola Cosolo Marangon
Direttore scientifico

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