Il volontariato a Treviso

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Ragazze e ragazzi ci credono (e partecipano)

Che rapporto hanno studentesse e studenti con il volontariato? Secondo i dati raccolti tra oltre quattromila ragazze e ragazzi delle scuole superiori di Belluno e Treviso, il volontariato non solo interessa le nuove generazioni, ma è già parte concreta della loro vita. L’indagine, realizzata da CSV Belluno Treviso nell’anno scolastico 2023/2024 insieme agli Uffici Scolastici provinciali, alle Consulte Provinciali degli Studenti e agli Amici delle Scuole in Rete, approfondisce percezioni, motivazioni e disponibilità verso l’impegno civico. La presentazione del report è disponibile sul canale YouTube di CSV Belluno Treviso.

La percezione del volontariato è fortemente positiva: circa il 70% lo considera utile per acquisire competenze spendibili anche nel futuro lavorativo, l’86% lo vede come un’occasione di crescita personale e il 91% non lo ritiene una perdita di tempo. L’88% lo associa alla possibilità di costruire relazioni significative. Non sorprende quindi che il primo contatto avvenga soprattutto tramite reti informali: il 44% ne viene a conoscenza attraverso amici e amiche, il 24% in famiglia e il 21% in parrocchia. Anche la scuola gioca un ruolo centrale, fungendo da ulteriore canale di informazione e sensibilizzazione.

Quanto agli ambiti preferiti, studentesse e studenti mostrano interesse per le attività con bambine e bambini (44%), per gli eventi comunitari come sagre e feste (39%) e per le iniziative ambientali (26%). Seguono il volontariato sportivo (24%) e quello legato al sostegno di persone in difficoltà economica (19%). È il ritratto di una generazione attenta alle relazioni, alla socialità e alla cura delle comunità locali.

Il dato più significativo riguarda però la partecipazione:il 70% del campione ha già svolto attività di volontariato, mentre solo un quarto non vi ha mai preso parte. Chi non si è ancora attivato indica soprattutto la mancanza di tempo, mentre chi ha fatto volontariato racconta di averlo scelto per aiutare gli altri. Un aspetto particolarmente rilevante è la preferenza per attività brevi e compatibili con gli impegni scolastici: molti dichiarano una maggiore disponibilità durante l’estate, che diventa così un periodo privilegiato per dedicarsi a progetti di comunità.

La scuola resta un attore fondamentale: il 72% del campione affronta il tema del volontariato in classe e il 70% parteciperebbe volentieri a progetti scolastici dedicati. Persistono però alcune criticità informative: il Servizio Civile è sconosciuto al 76% degli intervistati e la Consulta Provinciale degli Studenti a una buona parte del campione. Nonostante ciò, l’interesse ad approfondire è ampio, segno che una comunicazione più chiara e accessibile potrebbe favorire una partecipazione ancora maggiore.

Da questa indagine emerge l’immagine di una generazione tutt’altro che indifferente: studentesse e studenti riconoscono il valore del volontariato, ne apprezzano i benefici e, quando possono, scelgono di impegnarsi. Le sfide certamente restano: poco tempo, scarsa informazione, opportunità non sempre chiare, ma la motivazione è forte. Le nuove generazioni non sono spettatrici: sono pronte a fare la propria parte, se scuole, associazioni e adulti sapranno offrire spazi e occasioni adeguate.

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