Accoglienza e consapevolezza

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La nostra esperienza a Trieste

Spesso siamo così immersi nei nostri problemi quotidiani da non accorgerci di ciò che accade intorno a noi. La nostra attenzione è talmente focalizzata sulle difficoltà personali che dimentichiamo di guardare oltre, ignorando che, nel mondo, esistono situazioni ben più gravi delle nostre. Molte volte sorvoliamo su queste realtà semplicemente perché abbiamo il privilegio di non doverci preoccupare di dove troveremo il prossimo pasto o di dove dormiremo la sera.

Ma basterebbe fermarsi un attimo e guardare un po’ più attentamente per renderci conto di ciò, ed è proprio questa consapevolezza che noi di Non ti scordar di me ODV abbiamo cercato di approfondire nei giorni 1 e 2 novembre, quando siamo partiti per Trieste con l’obiettivo di consegnare aiuti umanitari alle persone che approdano in questa città dopo un lungo ed estenuante viaggio, in condizioni spesso disumane.

La nostra esperienza di volontariato ha avuto inizio con l’Avvocato Gianfranco Schiavone, presso la sede dell’ICS – Consorzio Italiano di Solidarietà – Ufficio Rifugiati Onlus.

Qui, l’Avvocato ci ha illustrato quanto sia cruciale il processo di accoglienza per favorire l’integrazione dei rifugiati all’interno della società. Ci ha spiegato come, a Trieste, esistano interi condomini che, dal punto di vista burocratico, sono considerati centri di accoglienza, ma che, nella realtà, appaiono come normali edifici residenziali. Un dettaglio che ci ha fatto riflettere su quanto la percezione dell’accoglienza possa essere diversa da come la immaginiamo.

Il nostro percorso è poi proseguito presso il Centro Diurno della Onlus ResQ – People Saving People, dove abbiamo avuto l’opportunità di consegnare aiuti materiali e di confrontarci con i volontari. Quest’ultimi ci hanno raccontato come spesso le persone che arrivano in città siano reduci da viaggi lunghissimi, affrontati in condizioni estreme, con la speranza di trovare un’accoglienza dignitosa, solo per scoprire che la realtà è ben diversa da quella che era stata loro promessa alla partenza.

Purtroppo, il centro diurno non riesce sempre a contenere l’elevato numero di persone che vi si riversano, essendo l’unico in tutta la città.

I volontari ci hanno ringraziato più volte per il nostro contributo, sottolineando quanto fosse essenziale. Tuttavia, è stato solo quando siamo tornati al Centro poche ore dopo, per consegnare altro materiale raccolto, e abbiamo notato che gli scatoloni donati in precedenza erano già vuoti, che abbiamo realmente compreso l’impatto concreto del nostro aiuto.

In serata, ci siamo recati al Centro della Comunità di Sant’Egidio, dove abbiamo nuovamente consegnato aiuti e ascoltato le volontarie mentre ci raccontavano dell’associazione e delle loro attività.

Abbiamo partecipato alla distribuzione dei pasti per le persone senza dimora, un gesto che, per quanto semplice, è essenziale per garantire un minimo di dignità e umanità a chi è stato dimenticato dalla società e trattato come un’ombra. Ci siamo seduti con loro, ascoltando le loro storie di vita, spesso segnate da eventi drammatici e da difficoltà che li hanno portati a vivere per strada.

Il giorno successivo, ci siamo recati nel Porto Vecchio, un’area della città in cui molti rifugiati cercano riparo nell’attesa di ottenere i documenti in regola. Abbiamo trascorso del tempo con alcuni di loro, cercando di conversare nonostante le barriere linguistiche.

Ci hanno raccontato del loro viaggio, delle difficoltà affrontate, dei familiari che sono rimasti nei paesi d’origine e delle speranze per la nuova vita che si costruiranno.

Dopo questi due giorni intensi, ognuno di noi è tornato a casa con una consapevolezza maggiore rispetto alle diverse realtà che ci circondano e con una visione più ampia di cosa significhi veramente accogliere e sostenere coloro che spesso vengono marginati nella nostra società.

IG: nontiscordardime.odv
Sito web: www.nontiscordardimeodv.it
E-mail: segreteria.nontiscordardimeodv@gmail.com

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