Gli studenti del Palladio all’hackathon di Telefono Azzurro
Il 6 maggio 2021, insieme ad altri studenti delle classi 3^Atel, 3^Bgec, 4^Agec e 4^Cgec dell’Istituto “Andrea Palladio” di Treviso, ho avuto l’occasione di partecipare ad un hackathon organizzato dal Telefono Azzurro. Sono stata molto contenta di essere stata scelta dalla mia insegnante per affrontare questa esperienza, anche perché solo venti scuole in tutta Italia hanno avuto la possibilità di partecipare e tra queste vi era il Palladio.
La mattina, arrivata a scuola, ho incontrato i ragazzi con i quali ho condiviso questa esperienza; dopo esserci recati nell’aula che ci era stata assegnata, affiancati dalla prof.ssa Claudia D’Agostini, alle ore 9:00 ci siamo collegati in videoconferenza con i collaboratori del Telefono Azzurro e il resto delle scuole che partecipavano alla gara. I rappresentanti del Telefono Azzurro ci hanno spiegato in che cosa consisteva il tema centrale dell’hackathon, ovvero “Social, vita reale e la rappresentazione di noi stessi in queste due realtà”, indicandoci anche il tempo a disposizione, cioè quattro ore. Il nostro obiettivo, quindi, è stato quello di rappresentare il tema attraverso prodotti digitali assemblati in un unico strumento di comunicazione (podcast, cortometraggi in stop motion, videogiochi, fumetti, siti web, trailers, pubblicità, ebook, app, etc.). All’inizio io e miei compagni eravamo dubbiosi sull’argomento su cui incentrare il nostro elaborato perché il tema proposto era molto ampio e con diverse sfumature, ma dopo un’ora di brainstorming molto intenso abbiamo deciso come sviluppare il nostro lavoro. Grazie alle diverse competenze di tutti noi ci siamo divisi i compiti e abbiamo creato un logo con uno slogan e una presentazione. L’idea che abbiamo cercato di rappresentare è quella che, oggi, non c’è più differenza tra vita reale e social: secondo noi non sono due realtà separate, ma ormai fuse tra loro, che viaggiano all’unisono. Il compito di ogni persona, però, è quello di trovare un equilibrio tra questi due aspetti della vita di oggi, per non rischiare di soffocarne uno e prediligere l’altro. Questo concetto lo si coglie chiaramente nell’immagine: abbiamo rappresentato una pizza, per metà vista con i nostri occhi, per metà vista attraverso lo schermo di uno smartphone, che ormai utilizziamo per immortalare e condividere ogni istante della nostra vita. Lo slogan che accompagna l’immagine recita “One bite of life”, giocando sull’idea di dare un morso alla vita (come suggerisce l’immagine della pizza) ma anche sul concetto di onlife (evidenziato con colori diversi), un neologismo con cui si allude proprio alla continua interazione tra la realtà materiale e analogica e la realtà virtuale e interattiva.
Anche se il nostro progetto non è risultato essere quello vincitore, ho trovato questa esperienza molto interessante, anche perché mi ha fatto riflettere su alcune tematiche di cui sento molto discutere oggi, ma rispetto alle quali prima d’ora non mi ero mai posta delle precise domande. Inoltre è stata diversa dal solito perché l’ho affrontata con persone a me sconosciute e con le quali mi sono trovata bene fin da subito, dandomi l’opportunità di misurarmi con le mie capacità di lavorare in squadra e di confrontarmi con gli altri. Sofia Poser, 3^Bcat