
Riscoprire il territorio e viaggiare in sostenibilità
A tutti piacerebbe poter dire: “Abbiamo fatto la gita di classe a Lisbona”. Ma è veramente necessario? O forse, la riscoperta della nostra città può avere un valore educativo e culturale molto più alto?
Il professor Paolo Ermano, docente dell’Università di Udine, dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche, durante l’evento formativo svolto in Provincia in occasione della premiazione della Green Schools Competitions 12, ci ha messo di fronte a una nuova possibilità, chiedendo: “Culturalmente siete disposti a barattare la possibilità di girare liberamente per il mondo con un mondo più verde? È un fatto culturale scegliere.”
NOI DELLA CLASSE 2DIN DELL’ISTITUTO GIORGI FERMI DI TREVISO ABBIAMO SCELTO DI FARE UNA GITA SOSTENIBILE, RIMANENDO NELLA NOSTRA CITTA’, e il 14 novembre siamo stati accompagnati dai docenti di scienze al Portello del Sile, lo spazio culturale del corpo nazionale degli Alpini di Treviso. Si tratta di un edificio restaurato dove sorgeva l’ex Casa Daziaria di via Tasso ricostruita nel 1866 a ridosso delle mura DEL 1500 della città di Treviso.
Appena giunti sul posto abbiamo incontrato una guida, il presidente dell’Associazione Treviso Sotterranea, Simone Piaser, che dopo averci accolto ci ha magistralmente e con tanta passione spiegato la storia delle antiche mura che circondano la città di Treviso.
Per capire a fondo l’origine, siamo partiti dalla fondazione di Treviso, avvenuta 2000-3000 anni fa, grazie all’abbondanza di acqua e di risorgive che ancora oggi la caratterizzano e scoperto che il nome deriva probabilmente dai 3 colli su cui sorgeva il primo villaggio. Quando arrivarono i Romani, ben si adattarono a queste caratteristiche, creando un accampamento, forse fortificato, anche se non sono mai state trovate queste cinte murarie. A quei tempi altre città della zona, come Oderzo, Padova e Altino erano più importanti, e l’espansione della nostra città iniziò solo in epoca medioevale, proprio grazie all’abbondanza di corsi d’acqua. Successivamente sono state erette le mura medievali, costruite in modo tale da impedire l’attacco per scalata e arrampicata. Lo sviluppo di nuovi sistemi di attacco nei secoli successivi portò alla necessità di avere un nuovo sistema di difesa.

La costruzione della cinta muraria esistente è avvenuta nel periodo compreso tra il 1509 e il 1520. I due costruttori principali furono Frà Giocondo e Bartolomeo d’Alviano (figure importanti del rinascimento italiano). Essi costruirono un sistema bastionato, con delle mura più basse e più larghe, che resistevano alle nuove armi da fuoco che erano state sviluppate; le antiche torri furono trasformate in bastioni, e le mura vennero dotate di un sofisticato sistema idraulico.
Al fine di avere un pieno controllo della zona attorno a Treviso, fu creata una grande spianata, in cui tutti i borghi intorno alla città vennero distrutti. Questo rese Fra Giocondo poco popolare e lo costrinse ad abbandonare Treviso e a trasferirsi a Roma, dove contribuì alla progettazione della nuova Basilica di San Pietro.
Durante la costruzione delle mura sono state create delle porte dalle quali si poteva accedere alla città utilizzate ancora oggi:
PORTA SAN TOMASO (1518)
PORTA SANTI QUARANTA (1516)
PORTA ALTINIA (origine medievale)
BASTIONE DI SAN MARCO (1509)

La cinta muraria fu fondamentale per la Repubblica di Venezia, a cui Treviso si era liberamente donata nel 1344, durante la guerra affrontata dalla Serenissima contro la Lega di Cambrai, quando Doge era Leonardo Loredan. In quell’occasione il sacro Romano Impero, il regno di Francia, il re di Napoli e di Sicilia, lo Stato della Chiesa, i Ducati di Milano, Ferrara e Mantova, si erano alleati per sconfiggere la Repubblica di Venezia. Anche grazia alle Mura, Treviso non venne distrutta.
È stato infine interessante vedere come le mura erano disegnate in una mappa di Treviso realizzata dal catasto Napoleonico.
In questi mesi abbiamo tutti visto realizzare un importante lavoro di restauro sulle mura di Treviso che sta ridonando loro un aspetto affascinante. A noi questa gita ha riaperto gli occhi su un tesoro prezioso che abbiamo nella nostra città, ma che troppo spesso abbiamo considerato scontato. Molte volte andiamo a cercare lontano posti da visitare e scoprire, dimenticandoci la bellezza che abbiamo a due passi da scuola.
Paolo Lauretti, 2DIN Istituto Superiore Giorgi Fermi di Treviso e Roberta Frasson

























