Vita di un ragazzo

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Tra i titoli ideali per accompagnare questa stagione autunnale spiccano due romanzi diversissimi, ma uniti da una stessa luminosa malinconia. Non sapendo scegliere, ho deciso di consigliarveli entrambi!

VITA DI UN RAGAZZO di Robert McCammon è una di quelle letture che ti scavano dentro piano, con la dolcezza e la ferocia dei ricordi d’infanzia. Pubblicato in Italia nel 1992 da Interno Giallo con il titolo “Il Ventre del Lago”, questo incredibile romanzo è rimasto per anni fuori catalogo, disponibile solo in qualche biblioteca o su E-bay, alla modica cifra di 30 euro (lo so, perché sono tra quelli che hanno fatto una fatica immane a recuperarlo, molto prima che Fanucci decidesse di riproporlo).

La storia ci porta nell’Alabama degli anni Sessanta, nella cittadina di Zephyr, immaginaria quanto tangibile: quella ritratta è una piccola comunità americana sulle soglie del cambiamento, in un Sud ancora segnato dal razzismo, dalla segregazione e dai fantasmi della povertà. Qui abita il giovane Cory Mackenson, che ormai adulto narra la vicenda. Appena dodicenne, assiste con il padre a un misterioso delitto che sconvolge per sempre la sua infanzia, trasformando la sua estate di giochi e biciclette in un viaggio verso l’età adulta con un tocco di realismo magico, tra segreti di provincia, superstizioni e ingiustizie.

Accanto a Cory si muovono figure indimenticabili: i suoi amici, Ben, Davy Ray e Johnny, condividono con lui la stagione delle biciclette e delle sfide impossibili; la madre, tenera e risoluta, porta sulle spalle il peso di una famiglia che scricchiola; e il padre, eroe silenzioso, lotta contro un senso di colpa che non lo lascia respirare. Ci sono poi Vernon Thaxter, il figlio del giudice, eccentrico e scevro da ogni ipocrisia; il signor Lightfoot, con la sua misteriosa giostra, simbolo dell’immaginazione che resiste al tempo; l’Uomo Serpente, figura quasi mitologica, emblema di un male vischioso e ancestrale che si insinua sotto la superficie tranquilla della cittadina.

L’ombra che attraversa il romanzo è il colpevole dell’omicidio, ma anche il male più sottile della paura e del conformismo. McCammon costruisce la tensione non solo nella ricerca dell’assassino, ma nel conflitto morale che attraversa Zephyr: una comunità dove tutti sanno qualcosa e nessuno vuole parlarne.

Vita di un ragazzo è un grande romanzo americano sull’immaginazione come antidoto alla paura, un racconto dallo stile ricco e sensoriale che unisce al mistero del thriller gotico il respiro lirico del romanzo di formazione. Lo consiglio a chi ama le storie di crescita raccontate con cuore e poesia, e a chi cerca un romanzo che parli del potere delle storie: di come possano salvarci, consolarci e ricordarci chi siamo stati. Non lasciatevelo sfuggire, ora che è così facilmente reperibile, specialmente se amate le atmosfere kinghiane alla IT o alla Stand By Me, e se avete apprezzato la saga di Blackwater (Neri Pozza).

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