Rispetto ed empatia

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Le armi contro il bullismo

Insulti, minacce, spinte, prese in giro, pugni, commenti offensivi, oggetti nascosti, sexting diffuso, falsi racconti e ignorare a scopo di isolare.

Tutte queste sono forme di bullismo ancora molto presenti nella società di oggi, tra adulti, bambini, adolescenti, dentro e fuori scuola e posti di lavoro.

Esso si presenta in varie forme, attraverso la violenza fisica e quella verbale, sia nella vita reale che sugli schermi.

Può avere risultati molto gravi per i bulli e per la vittima: quest’ultima potrebbe isolarsi, avere gravi ripercussioni fisiche e psicologiche fino ad arrivare al suicidio. Il bullo, invece, è punibile, e la sua fedina penale in base alla gravità del reato si potrebbe sporcare per sempre. Ne vale veramente la pena?

A tredici anni ho subito del bullismo per un intero anno.

Lei era nella mia classe e avevamo un bel gruppetto di amici. Dopo una lite da classiche bambine per un ragazzo, da migliori amiche siamo diventate bulla e vittima. Ha iniziato a insultarmi pesantemente ogni volta che mi vedeva, ha scritto sulla panchina di un parco il mio nome con parole offensive, ha raccontato in giro bugie su di me e mi ha filmato sperando facessi brutte figure. Ha poi messo in mezzo un’altra ragazza, che mi nascondeva oggetti e mi distruggeva lavori di scuola. Infine mi ha isolato da tutto il gruppo.

Per fortuna ho sempre avuto un carattere forte e sapevo che è meglio stare da soli che con persone false. Questo lo penso tuttora, ma il vero peso si è creato vedendo i miei “amici” abbandonarmi e ridere di me.

Invece mi ha aiutato a superare quel periodo avere tanti altri amici nelle altre classi, che quando sentivano quello che mi veniva detto, ironizzavano e ridicolizzavano la mia ex-amica. Allo stesso tempo, però, fare dell’umorismo sulla situazione in cui mi trovavo mi ha fatto chiudere gli occhi sul fatto che stavo subendo del vero e proprio bullismo. Se me ne fossi resa conto prima avrei reagito diversamente.

Finita la terza media, visto che molte dinamiche andavano avanti, le ho parlato tranquillamente di quello che pensavo del suo comportamento, e lei ha fatto la vittima, perché secondo lei era per colpa mia se avevamo litigato. Quindi ho deciso di lasciar perdere.

Per questa mia esperienza mi sento di consigliare a tutte le vittime di bullismo di parlarne con qualunque persona e ricordare che una soluzione c’è sempre; cercate di non isolarvi, se no la date vinta al bullo. E soprattutto non fate finta di niente, ma affrontate il fatto, se non volete che le ferite provocate si accumulino senza ripararsi mai.

Ai testimoni dico di pensare bene a come reagire, perché sono parte della situazione e possono fare male anche loro.

Ai bulli consiglio di farsi un auto-esame di coscienza, chiedendosi se si comportano bene con tutti e se a loro piace la persona che sono.

Agli adulti suggerisco di fare tanta sensibilizzazione su questo fenomeno sociale e educare i bambini fin da piccoli.

Infine, a tutti: abbiate rispetto e empatia verso gli altri, ricordatevi che siamo tutti esseri umani con difetti e insicurezze.

B.D., classe 3^ E Gec – Istituto di Istruzione Superiore “Palladio” di Treviso

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