
Un progetto interdisciplinare degli studenti
Il progetto dedicato alla Villa Almerico Capra, meglio conosciuta come la Rotonda di Andrea Palladio, è stato realizzato da noi, classe 4^A dell’indirizzo Scienze Applicate dell’Istituto statale Duca degli Abruzzi di Treviso, nel corso dell’anno scolastico, a partire dal mese di novembre. L’iniziativa è nata grazie alla proposta delle prof.sse Cristina Tranchese (Storia dell’Arte) e Monica Nardin (Matematica e Fisica), che hanno invitato noi alunni a intraprendere un percorso di ricerca interdisciplinare volto a unire arte, scienza e tecnologia. Da allora, abbiamo lavorato con costanza e passione fino alla fine dell’anno, trasformando lo studio della Rotonda in un’esperienza che coniuga rigore scientifico, creatività e valorizzazione del patrimonio culturale.
Il progetto si fonda su un’analisi accurata della struttura palladiana, intesa non solo come edificio ma come sistema di proporzioni, simmetrie e corrispondenze estetiche. La Rotonda, con la sua pianta centrale e i quattro portici identici, rappresenta l’ideale rinascimentale dell’equilibrio tra arte e ragione, ispirato ai principi classici di Platone e Vitruvio. Partendo dallo studio dell’architettura e del contesto storico-artistico, il gruppo ha indagato le scelte compositive di Palladio, approfondendo il rapporto tra geometria, luce e paesaggio. Attraverso schizzi a mano libera, disegni digitali in AutoCAD e una raccolta fotografica realizzata direttamente sul campo, sono stati analizzati proporzioni, colori, volumi e decorazioni, con l’obiettivo di comprendere l’armonia visiva e strutturale dell’edificio.
L’elaborazione artistico-tecnica ha trovato una prima concretizzazione nella costruzione di un plastico dettagliato della Rotonda. Il modello, realizzato con materiali semplici ma versatili come cartone, carta, legno leggero e pigmenti naturali, riproduce fedelmente la pianta centrale, i quattro portici simmetrici, la cupola e persino il rilievo del terreno. La costruzione ha richiesto precisione, ricerca storica e attenzione ai particolari, trasformandosi in un’esperienza formativa che unisce teoria e manualità. Il plastico non è solo un oggetto da osservare, ma una rappresentazione tangibile del dialogo tra geometria, paesaggio e creatività.
Grazie all’approccio del nostro indirizzo Scienze Applicate, il progetto ha poi assunto una nuova prospettiva: tradurre la perfezione architettonica di Palladio in linguaggio matematico. L’obiettivo era dimostrare che l’equilibrio estetico della Rotonda non è frutto del caso, ma il risultato di proporzioni calcolate e di un rigore geometrico riconducibile alla sezione aurea.
Nella prima fase analitica, sono stati scomposti e misurati gli elementi fondamentali dell’edificio: la pianta centrale, i portici, la cupola e le colonne, individuando le relazioni tra quadrati, cerchi, rettangoli e sfere. È emersa così la simmetria radiale come principio fondante della struttura, e il legame costante tra il quadrato di base e il cerchio circoscritto come espressione di armonia perfetta. Successivamente, questi rapporti sono stati tradotti in un’unica funzione matematica capace di rappresentare l’edificio. Attraverso i calcoli volumetrici, il gruppo ha costruito un’espressione analitica che, al variare dei parametri, genera un modello virtuale della Rotonda: un modo per raccontare l’architettura attraverso equazioni e funzioni, rivelando la stretta connessione tra arte e scienza.
Per rendere questa esperienza accessibile e interattiva, il lavoro è stato integrato in un sito web dedicato. L’interfaccia consente di sperimentare come numeri e formule diventino strumenti estetici: la Rotonda appare così non solo come un capolavoro da ammirare, ma come un’idea matematica vivente, in cui razionalità e arte si fondono in un’unica visione armonica.
In continuità con lo studio teorico e il plastico fisico, il progetto è stato ampliato con un’ulteriore sperimentazione tecnologica: la ricostruzione tridimensionale digitale della villa.
Per ottenere un modello 3D ad alta precisione, il gruppo si è recato a Vicenza per realizzare un rilievo fotografico completo. Utilizzando la tecnica della fotogrammetria, sono state raccolte centinaia di immagini da diverse angolazioni, da cui è stata generata una nuvola di punti tridimensionale. Attraverso software professionali come Blender, il modello è stato poi rifinito, ottimizzato e arricchito con texture fotorealistiche tratte dalle fotografie originali. Il risultato è stato infine adattato per la realtà aumentata (AR), permettendo un’esplorazione immersiva dell’edificio: indossando un visore AR, è possibile “entrare” nella Rotonda, camminare virtualmente al suo interno e osservare da vicino la perfezione delle sue simmetrie e la relazione con il paesaggio circostante.
Il progetto sulla Villa Almerico Capra rappresenta un percorso completo: dall’analisi artistica alla rappresentazione matematica, dalla costruzione manuale alla ricostruzione digitale. Attraverso l’integrazione di discipline diverse tra cui arte, matematica, fisica, informatica e design, è stato possibile comprendere come la bellezza palladiana derivi da una sintesi perfetta tra logica e ispirazione, tra rigore scientifico e sensibilità estetica. Dalla carta al plastico, dal calcolo all’immagine, fino alla realtà aumentata, il nostro lavoro dimostra come il patrimonio del passato possa continuare a ispirare il presente, grazie all’incontro virtuoso tra conoscenza umanistica e scienza applicata.
























