Storia contemporanea che passione

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Un corso pomeridiano al Max Planck

Per il secondo anno consecutivo l’Istituto Max Planck organizza, per studenti e personale interessato, incontri di storia contemporanea, volti ad approfondire tematiche che spesso, per ragioni di tempo, non trovano spazio all’interno dei programmi scolastici e che, pure, rivestono un’importanza fondamentale per la storia italiana ed internazionale. Gli appuntamenti, tutti nel mese di maggio, riguardano particolari periodi storici come il 68 o la guerra fredda, ma anche movimenti sociali ed espressioni culturali come il cinema. Gli interventi sono curati dagli stessi docenti del Liceo e dell’Itis Max Planck.

Questo il calendario: il 6 maggio il prof. Nappi è intervenuto su “Il 1968”; il 13 maggio la prof.ssa Luisa Corazzin ha parlato su “Oltre la cortina di ferro: l’Europa dell’Est tra il 1944 e il 1953”; il 15 maggio il prof. Giuliano Casagrande ha trattato il tema “Banche, panini e bevande gassate. Agenti culturali ed economici dopo il secondo conflitto mondiale”. Infine il 20 maggio il prof. Dario Battistin ha proposto “L’occhio del cinema. L’Italia repubblicana attraverso il grande schermo 1945-1983”.

Le trasformazioni socioeconomiche e culturali che hanno investito il nostro paese, a partire dal secondo dopoguerra, hanno lasciato una traccia fondamentale per analizzare la società in cui viviamo e gli incontri nascono proprio dall’esigenza di rendere viva la memoria storica, fondamentale per la comprensione del presente, e di avvicinare gli studenti a tematiche ed argomenti dei quali, troppo spesso, non hanno mai sentito parlare nel proprio percorso di studi. 

Dare maggiore spazio alla storia contemporanea, ai processi e alle dinamiche sottese, significa anche voler avvicinare maggiormente i ragazzi all’importanza della storia, che non può essere relegata a disciplina banale o noiosa, perché una società che non conosce il proprio passato è destinato a ripeterlo e, probabilmente, a commettere gli stessi errori. Se il nostro è stato un ‘paese mancato’, per usare la celebre espressione di Crainz, risalire alle contraddizioni dello sviluppo economico e sociopolitico italiano significa acquisire consapevolezza civica capace di renderci cittadini attivi. Colmare lacune come queste è, del resto, proprio uno degli obiettivi del nostro Istituto.

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