La violenza assistita

0
16
Per children witnessing violence, si intende la violenza fisica, verbale, sessuale, psicologica, compiuta su figure vicine al minore a cui egli assiste o che anche solo gli viene riportata” (Betsos, 2009, 31).

La donna vittima di violenza non è la sola persona coinvolta nei casi di maltrattamento intrafamiliare.

Si definisce “violenza assistita “quando i bambini quotidianamente assistono alle violenze tra i loro genitori. Non solo vedere la violenza ma, anche, sentire il rumore delle percosse e della rottura degli oggetti, le grida, gli insulti, le minacce e i pianti ha un impatto doloroso, confondente e spaventoso sui bambini. Ha un effetto devastante sapere che determinate cose avvengano, costatarne gli effetti vedendo oggetti distrutti, venire a contatto o a conoscenza degli effetti fisici della violenza sul proprio familiare. In più, è doloroso e pauroso percepire la disperazione, l’angoscia e lo stato di terrore delle vittime.

Essa può avere delle ripercussioni per una crescita serena dei figli e può procurare conseguenze a breve e a lungo termine. I figli sono testimoni oculari di violenti scontri verbali, discussioni, urla, e registreranno nella loro anima le immagini dei litigi tra i genitori, non essendo direttamente oggetto di violenza ma spettatori di una violenza quotidiana: per questo, il termine “violenza assistita intrafamiliare” identifica la loro drammatica realtà. 

Una volta adulti e senza un adeguato aiuto sociale e psicologico, le vittime di violenza assistita potranno mostrarsi sofferenti e confusi nelle relazioni, oppure, violenti con i loro partner, tramandando questo modello relazionale di generazione in generazione.

I bambini esposti a fonti di stress molto intense sono soggetti a sviluppare un disturbo emotivo caratterizzato da vissuti di intrusione, evitamento e ipervigilanza che interferisce con il normale funzionamento dell’individuo. Nei bambini sono frequenti incubi e flashbacks, mentre l’evitamento dei ricordi del trauma può opprimere le loro vite.

Io la sento la mamma che litiga con papà quando sono in camera. Sento che urlano, che si arrabbiano, sento che il tavolo struscia per terra e alle volte che le sedie cascano. Non so perché litigano perché quando sono io che piango o mi arrabbio con la mamma lei si mette a parlare e poi facciamo pace. E invece loro no. Continuano a urlare e alla fine sento solo silenzio e la mamma che piange. Lei pensa che non sento, ma invece sento tutto. E poi la vedo quando entra nella mia camera con gli occhi tutti gonfi e rossi. La vedo che non mi parla come mi parla sempre, che è come se avesse il raffreddore. Lei mi dice che non mi devo preoccupare ma io ci resto sempre male.”

Tratto dal libro “Voci dal Silenzio”

Dott.ssa Monica Inio
Psicologa-Psicoterapeuta
Coordinatrice CAV Telefono Rosa di Treviso

Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso Odv
Via Roma n.20 – TEL. 0422583022
E-mail: telefonorosatreviso@libero.it
www.telefonorosatreviso.org
Facebook: https://www.facebook.com/CavTelefonoRosaTreviso
Instagram: https://www.instagram.com/cavtelefonorosatreviso/

Previous article“Mistery train”
Next articleIl bombardamento di Treviso

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here