“Tutela e miglioramento della qualità dell’aria” al Giorgi Fermi
La nostra scuola è molto attiva nel campo della sostenibilità, del risparmio energetico e della transizione ecologica. È per questa ragione che ci siamo subito lasciati coinvolgere dal bando della Regione Veneto su azioni per l’attuazione della Giornata Ecologica Regionale proposte dal DGR n. 339 del 4 aprile 2024, dove con il nostro progetto ci siamo posizionati in quindicesima posizione su 47 candidature ricevute.
L’argomento tematico, da approfondire e sviluppare in occasione dell’evento, è stato la “tutela e il miglioramento della qualità dell’aria”.
L’essenziale è invisibile agli occhi, e anche noi, troppe volte rischiamo di considerare l’aria una realtà scontata, ma guai a non respirarla. Purtroppo, anche molti inquinanti dannosi per la salute sono trasparenti. Invece la qualità dell’aria rappresenta uno dei servizi ecosistemici definiti dal MEA nel 2015 (Millennium Ecosystem Assessment), in particolari quelli classificati quali servizi di regolazione (Ruota dei servizi ecosistemici: figura 2). Non è facile comprendere il valore di beni e servizi che gli ecosistemi garantiscono al Pianeta, e forse è per questo che assistiamo increduli al loro forte degrado.
La giornata ecologica promossa dalla Regione Veneto ci ha permesso di riflettere e mettere in campo iniziative concrete per conoscere la qualità dell’aria e per tutelarla.
Le attività svolte (vedi locandina Figura 1) hanno riguardato principalmente l’analisi delle modalità di spostamento dell’utenza con l’intento di diminuire l’uso di veicoli inquinanti, l’analisi dell’aria indoor, la formazione giocosa degli studenti utilizzando le escape room e la formazione dei docenti su come le piante sono alleate per migliorare la qualità dell’aria.
Analisi delle modalità di spostamento della popolazione scolastica
Per riflettere su una delle maggiori sorgenti emissive di particolato, quale il traffico veicolare, dallo scorso anno è stato nominato dal collegio docenti un Mobility manager.
L’istituto, nell’ambito iniziative di miglioramento della qualità ambientale, sta valutando di migliorare l’utilizzo dei mezzi di trasporto di cui tutti gli utenti si avvalgono per venire al lavoro. Per poter raggiungere questo scopo e per poter presentare alle istituzioni competenti progetti di mobilita/trasporti sostenibili è stato necessario mettere a punto un questionario completo, il quale è stato somministrato a tutta la popolazione scolastica e i dati ottenuti verranno condivisi con tutta l’utenza, dopo rielaborazione da parte della classe 2EOR.
Analisi della qualità dell’aria all’interno dell’istituto
Al fine di educare gli studenti a non dare per scontato la qualità dell’aria ma considerare la sua importanza e vulnerabilità, sono state condotte molte analisi sulla qualità dentro e fuori le aule grazie allo strumento acquistato Air (Pocket Lab) con i fondi della Regione Veneto (Figura 3 e 4).
E’ stimato che ogni uomo adulto consumi circa 250 – 300 ml di ossigeno l’ora per ogni Kg di peso ed elimina la stessa quantità di anidride carbonica alla quale vanno aggiunti 30 – 40 gr di vapore acqueo. La qualità dell’aria all’interno degli edifici scolastici è fondamentale per il benessere degli studenti e del personale che frequentano le aule. Quando si trascorre molto tempo in ambienti chiusi senza un adeguato ricambio d’aria, è possibile provare disagio, con conseguente riduzione del benessere e dell’apprendimento. Pertanto, è importante prestare attenzione alla qualità dell’aria interna e adottare misure efficaci al fine di garantire un ambiente sano e confortevole.
Le aule scolastiche possono contenere una vasta varietà di inquinanti, tra cui:
- Biossido di carbonio (CO2): è un gas prodotto dalle persone che respirano e che può accumularsi in ambienti interni scarsamente ventilati. L’esposizione a livelli elevati di CO2 può causare mal di testa, stanchezza, ridotta capacità di concentrazione e performance cognitive inferiori.
- Particolato: le particelle PM di polvere e altre sostanze in sospensione nell’aria possono irritare gli occhi, il naso e la gola e, se inalate, possono causare problemi respiratori.
Con lo strumento Air della Pocket Lab sono stati registrati e analizzati i valori di anidride carbonica, ozono, particolato oltre che temperatura e umidità delle aule dell’istituto. Molto spesso è emerso in maniera sorprendente per gran parte degli studenti, che la qualità dell’aria all’interno delle aule è peggiore rispetto alla qualità fuori delle aule.
Esiste una normativa per la qualità dell’aria negli edifici scolastici? Il decreto di riferimento è il Decreto Ministeriale 18/12/1975 “Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica”. Al paragrafo “5.3.12. Purezza dell’aria” veniva indicato che “dovrà essere assicurata l’introduzione delle seguenti portate d’aria esterna, mediante opportuni sistemi di determinati valori minimi di ricambi orari, ovvero 2,5 per le scuole materne ed elementari, 3,5 per le scuole medie e 5 per le scuole superiori.
Quali sono le concentrazioni sicure di anidride carbonica nelle aule?
Le concentrazioni di CO2 si misurano in parti per milione (ppm). Le concentrazioni di 250-350 ppm si trovano comunemente all’aperto. Concentrazioni di CO2 comprese nell’intervallo 350-1.000 ppm sono considerate tipiche degli spazi occupati con una ventilazione adeguata. Le concentrazioni di CO2 comprese tra 1.000 e 5.000 ppm sono considerate insalubri e quelle superiori a 5.000 ppm potrebbero essere pericolose.
Le analisi da noi effettuate hanno mostrato che la concentrazione di anidride carbonica nelle aule era sempre superiori a 500 ppm, con picchi di 1200 ppm quando l’aria non viene ricambiata; quella del giardino esterno era in media di 190 ppm, mentre quella della strada statale distante 30 metri dall’ingresso dell’istituto era di 313 ppm.
Diceva Maria Montessori: “Per insegnare bisogna emozionare. Molti però pensano ancora che se ti diverti non impari.” Su questa linea, per aiutare gli studenti ad empatizzare sulle grave problematiche esistenti nella qualità dell’aria, sono state costruite delle scatole nella modalità Escape Box, dove risolvendo enigmi e quesiti, gli studenti hanno trovato, divertendosi, alcune soluzioni concrete per migliorare la qualità dell’aria nelle aule, e stabilire buone pratiche per il miglioramento del benessere nelle aule, come per esempio regolare il numero di ricambi d’aria.
Formazione per i docenti sull’importanza nella didattica delle piante come alleati nella riduzione dei livelli di CO2.
In occasione della Giornata ecologica regionale, il professor Luigi Ruggiero ha magistralmente tenuto un incontro sul tema:
“Outdoor education, orticoltura didattica a servizio della scuola per dei consumatori consapevoli e per la mitigazione dei cambiamenti climatici: il caso studio de “L’Orto in Campania”.
Il professor Ruggiero ha conseguito il dottorato di ricerca In Food Science, presso l’Università Federico II di Napoli ed è attualmente insegnante di scienze integrate presso il nostro istituto. Durante il suo seminario, il professore ha spiegato come l’orticoltura didattica sia una metodologia efficace per promuovere un’Educazione di Qualità ed inclusiva, permettendo il raggiungimento dei goals 3 (Salute e Benessere), 4 (Educazione di qualità) e 10 (Riduzione delle diseguaglianze) dell’Agenda 2030. Gli orti didattici infatti sono spazi appositamente dedicati alla coltivazione di piante all’interno o nei pressi delle scuole. Gli orti forniscono un ambiente pratico in cui gli studenti possono sperimentare i processi biologici della crescita delle piante, osservare come l’ambiente influisce sulla coltivazione e acquisire competenze pratiche come l’irrigazione, la concimazione e il riconoscimento delle specie vegetali. Questa pratica di apprendimento esperienziale sviluppa il pensiero critico e il problem solving: non si tratta solo di seminare e piantare, ma di imparare ad osservare e soprattutto, ad avere pazienza.
Un caso studio speciale è quello dell’Orto in Campania (figura 5 e 6): dal 2011 l’Orto in Campania è un orto didattico realizzato dal Centro Commerciale Campania che viene alimentato dal compost prodotto con i rifiuti organici del Centro.
Questo progetto è frutto della mente di 9 architetti laureandi e 2 agronomi dottorandi delle Facoltà di Architettura e Scienze Agrarie dell’Università Federico II, età media 25 anni, che si sono confrontati sulle criticità di un giardino che doveva essere estetico, funzionale, didattico, simbolico, ecologico e soprattutto aperto a tutti i tipi di fruitori.
È nato un vero e proprio orto tridimensionale che si sviluppa su 650 metri quadrati con percorsi didattici e spazi in cui sporcarsi le mani imparando a seminare, il tutto realizzato con elementi di riciclo o riciclabili in futuro. (per maggiori informazioni, o per leggere le news del blog: https://ortoincampania.it/
Roberta Frasson
Bibliografia e sitografia:
DPCM del 26 luglio 2022: Linee guida sulle specifiche tecniche in merito all’adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione e agli standard minimi di qualità dell’aria negli ambienti scolastici e in quelli confinati degli stessi edifici.
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/08/03/22A04476/sg
Qualità dell’aria nelle scuole: un dovere di tutti, un diritto dei bambini. https://www.isprambiente.gov.it/files/progetti/qualitadellarianellescuole.pdf
Orto in Campania: https://ortoincampania.it/
Ruota servizi ecosistemici: https://www.fondazionemichelagnoli.it/news/i-servizi-ecosistemici