La dipendenza affettiva

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Le relazioni sono una realtà presente fin dalla nascita di ognuno di noi e contribuiscono alla creazione della nostra identità, personalità e al modo in cui sentiamo le nostre emozioni. L’inizio di una relazione amorosa è spesso caratterizzato da una prima fase di massima attivazione in cui i partner si cercano, trascorrono gran parte del proprio tempo insieme, desiderano vedersi e chiamarsi spesso. Dopo questa prima fase, i due diventano una coppia stabile e passano ad una fase meno caratterizzata dal bisogno di vedersi e sentirsi spesso, non per una mancanza d’affetto ma, al contrario, per un maggior rafforzamento della coppia. I due si percepiscono come individui separati, in grado di riconoscere e rispettare l’altro nella sua diversità.

Quando questo non avviene e uno dei due sente sempre il bisogno di avere accanto l’altro, sperimentando un senso di vuoto che solo la presenza del partner può colmare, si parla di dipendenza affettiva. In questo tipo di rapporto, la relazione amorosa offusca i propri bisogni e desideri e copre la propria identità. La dipendenza affettiva è caratterizzata da atteggiamenti di ossessione, comportamenti compulsivi e ansia (Kwee 2007, Stanbury e Griffiths 2007).

La dipendenza affettiva non rientra nei disturbi mentali, ma in quelle che vengono definite “new addictions-nuove dipendenze” come la dipendenza da internet o dal gioco d’azzardo.
Quando si parla di dipendenza affettiva si fa riferimento ad un eccessivo bisogno dell’altro poiché in sua assenza si sperimenta un vuoto che nessuno (famiglia o amici) riesce a colmare allo stesso modo. È presente una grande sofferenza interna che viene placata esclusivamente dalla presenza del partner. Da soli non si riesce ad essere sereni, non si sta bene, e solo con l’altro si riesce a definire meglio se stessi.

Questo tipo di relazione comporta delle conseguenze importanti anche nell’ambito sociale e lavorativo in cui la persona è inserita, poiché tutte le energie vengono spese per la relazione e per l’altro. Gli individui con dipendenza affettiva mostrano generalmente una perdita di interesse per le altre attività al di fuori delle relazioni amorose, ad esempio amici, hobby, sport e possono presentare delle difficoltà anche in ambito lavorativo o scolastico dovute all’incapacità di concentrarsi su altri aspetti della loro vita. Quando sono lontani dal loro partner sperimentano stati d’animo ed emozioni negative e solo l’eccessiva vicinanza emotiva con i loro partner è vissuta come un modo per affrontare le situazioni di forte stress.

La sofferenza e il disagio interiore che nasce dall’assenza dell’altro, risulta difficile da gestire da soli. Non sentirsi riconosciuti, apprezzati, stimati porta ad un grande vuoto interiore a cui si cerca di sopravvivere facendo di tutto per sentirsi amati. La dipendenza affettiva è quindi la necessità estrema di carattere affettivo che la persona dipendente prova nei confronti del partner, assumendo comportamenti di sottomissione e provando una perenne paura dell’abbandono.

In gioco ci sono diverse paure: la paura di rimanere soli, di affrontare emozioni spiacevoli, di non sentirsi riconosciuti o visti da nessuno. Queste paure sono vissute più o meno da tutti durante una relazione di coppia, ma ciò che differenzia nel caso di dipendenza affettiva è l’annullamento dei propri bisogni e desideri in favore solo del partner. Viene fatto di tutto pur di sentirsi riconosciuti e “visti” dall’altro.

Dott.ssa Federica Celante – Psicologa
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