Una splendida vittoria per il “Palladio” di Treviso
A quanti capita nella vita di partecipare alle Olimpiadi? E a quanti, poi, succede addirittura di vincerle? A pochi fortunati, si dirà. E non avrei mai immaginato, fino a qualche mese fa, di poter essere tra questi, insieme ad alcuni altri ragazzi della mia scuola, l’Istituto “Andrea Palladio” di Treviso.
È cominciato tutto un giorno di marzo quando, durante il viaggio di istruzione ad Assisi al quale ho partecipato con la mia classe, la 3Bcat, il mio docente di Topografia, il prof. Daniele Chioato, che ci accompagnava, mi ha chiamato in disparte per comunicarmi che mi aveva selezionato per partecipare alle Olimpiadi di Topografia, che si sarebbero tenute di lì a poco, il 16 e il 17 aprile, presso l’Istituto “Marco Casagrande” di Pieve di Soligo. Per la partecipazione a questa competizione nazionale, che vede numerosi studenti provenienti da tutta Italia cimentarsi in una serie di prove, individuali e a squadre, per determinare il migliore Istituto italiano in ambito topografico, il professor Chioato e i suoi colleghi avevano selezionato anche altri allievi del Palladio, oltre a me: Arianna Quinto, anche lei della classe 3Bcat; Haloui Belkis Nahad della 3Atel, Enrico Franceschi della 4Bcat, Giacomo Piai e Kevin Marcon della 4Atel, Alessia Giacomini della 5Atel.
La comunicazione del prof. Chioato mi ha colto di sorpresa: se da un lato mi faceva piacere sapere che avrei rappresentato la mia scuola nella prova a squadre per le classi terze CAT, dall’altro, essendo un’esperienza del tutto nuova per me, la circostanza mi metteva anche un po’ di ansia. Questo per me è il primo anno durante il quale studio Topografia, perché è una materia non presente nel biennio comune del mio percorso di studi. Si tratta di una disciplina che mi è piaciuta da subito e nelle prime verifiche avevo già ottenuto dei buoni voti, ma temevo di non essere all’altezza dei ragazzi delle altre scuole che avrebbero partecipato alla gara. Il professor Chioato, infatti, mi aveva detto che io e i miei compagni ci saremmo confrontati con studenti provenienti da ben 21 istituti di tutta Italia, dalla Sicilia al Trentino Alto-Adige, dalla Toscana al Friuli Venezia-Giulia.
Quando ho ricevuto la notizia di questa convocazione, pertanto, mi sono venuti molti dubbi, ma ho cercato di superarli ripassando nei giorni successivi gli argomenti principali di topografia per arrivare più preparato possibile alla competizione. Inoltre, circa una settimana prima dell’evento, il professore ha coinvolto tutta la mia classe, ma in special modo gli studenti selezionati, in una simulazione delle prove delle Olimpiadi e l’esito di questa prova mi ha incoraggiato perché mi sono reso conto che ero davvero in grado di fare una buona prestazione, dovevo solo avere più fiducia in me stesso.
Finalmente è arrivato il 16 aprile. Il ritrovo con i miei compagni era al mattino presto, davanti alla nostra scuola. Il professor Antonio Bertino, che ci avrebbe accompagnati quel primo giorno di gara, ci aspettava sereno, nonostante il mio lieve ritardo, e di questo gli sono grato perché mi sono potuto tranquillizzare anche io.
Il viaggio è stato breve e al nostro arrivo all’Istituto Casagrande alcuni membri dello staff ci hanno dato indicazioni sul luogo dove avremmo svolto la prova. Si trattava di un palazzetto sportivo nel quale erano stati collocati moltissimi banchi, tutti separati, rivolti verso una cattedra dove erano seduti i membri della commissione.
Temevamo di essere arrivati tardi, invece abbiamo dovuto aspettare non poco perché mancavano all’appello ancora diverse scuole. Dopo un po’ è finalmente arrivato il momento di iniziare sul serio. A questo punto Arianna, Belkis ed io abbiamo preso posto sul lato destro, dove si sarebbe svolta la prova per le classi terze, mentre Enrico, Giacomo e Kevin sul lato sinistro, con le altre squadre delle classi quarte presenti. Oltre al testo dell’esercizio da eseguire, ci sono stati consegnati una tabella da compilare con i dati da ricavare, dei fogli protocollo firmati e un foglio da disegno tecnico già squadrato formato A3.
Inizialmente le mie compagne di squadra ed io ci siamo preoccupati perché, da una rapida lettura del testo, l’esercizio ci appariva più complesso e lungo di quelli su cui ci eravamo preparati. Però sapevamo che dovevamo restare concentrati e soprattutto organizzarci bene per non perdere tempo, così ci siamo divisi i compiti: Arianna si sarebbe occupata del disegno, Belkis di scrivere in bella grafia lo svolgimento sui fogli protocollo ed io mi sarei occupato di formule e calcoli.
Per risolvere l’esercizio, ci siamo prima confrontati tutti insieme a lungo e poi abbiamo iniziato a svolgere la prova in modo ordinato e coordinato. Ogni tanto guardavamo il display con l’orario per assicurarci di poter terminare in tempo. Eravamo lievemente in ansia, ma siamo riusciti ugualmente a ultimare la prova nei tempi prestabiliti. Una volta consegnato il nostro lavoro, ci siamo sentiti subito sollevati e abbiamo raggiunto il professore e gli altri ragazzi del nostro istituto per confrontarci sull’esito delle loro prove, approfittando della pausa per mangiare qualcosa dal buffet predisposto per i partecipanti. Dopo le prove a squadre, si sono tenute le prove individuali alle quali hanno partecipato Belkis, in rappresentanza delle classi terze, Enrico per le classi quarte ed Alessia per le classi quinte.
Nel frattempo, chi non era impegnato in ulteriori gare, ha potuto fare una visita guidata della città di Pieve di Soligo. Nessuno di noi stava pensando all’esito della prova, eravamo soddisfatti di quello che avevamo fatto e finalmente ci sentivamo sollevati da ogni preoccupazione. Quando i nostri compagni hanno ultimato le prove individuali, siamo ripartiti per il nostro Istituto consapevoli che il giorno dopo ci aspettava un’altra giornata, che però non ci avrebbe riservato ulteriori “ansie da prestazione” perché ci sarebbero state solo le premiazioni. Le prove, infatti, sarebbero state corrette il pomeriggio del giorno stesso dello svolgimento.
Il Palladio non aveva mai partecipato e ho pensato più volte che sarebbe stato un motivo di orgoglio per tutti noi ottenere un buon piazzamento in occasione di questa prima esperienza o almeno piazzarci in una buona posizione in classifica, per poterne gioire con le nostre classi e i professori nei giorni successivi, ma né io né i miei compagni ci speravamo.
Dopo un’altra “levataccia”, il giorno successivo, 17 aprile, accompagnati stavolta dalla professoressa Laura Biondo, siamo andati al teatro Careni di Pieve di Soligo per assistere alle attese premiazioni. Prima c’è stata una conferenza e sono intervenute diverse personalità di spicco, tra cui il presidente dell’Ordine degli Architetti, un rappresentante del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati, il Sindaco della città di Pieve di Soligo e altri. Finalmente hanno cominciato a nominare i premiati, partendo dalle prove individuali. Quando per le terze abbiamo sentito il nome della nostra compagna Belkis, siamo stati tutti felicissimi per lei e ci siamo sentiti incoraggiati. Al momento della premiazione della prova a squadre di terza, sentendo nominare coloro che si erano classificati al terzo e al secondo posto, abbiamo tuttavia cominciato a perdere le speranze perché non aspiravamo certo alla vittoria. Invece, contro ogni nostra aspettativa, abbiamo sentito pronunciare i nostri nomi come primi classificati. L’emozione è stata tanta. Alzarci, andare a ritirare il nostro premio, fare le foto, pensare come avremmo raccontato questa esperienza al nostro rientro a scuola… Difficile da spiegare quello che abbiamo provato in quel momento. Le premiazioni proseguivano, ma noi stavamo ancora gioendo e volevamo subito condividere il nostro successo mandando messaggi e foto dei premi ricevuti ai nostri compagni di classe, ma la professoressa Biondo ci aveva anticipati: a scuola, i nostri amici sapevano già tutto e si congratulavano con noi. La nostra gioia si è ulteriormente amplificata quando sono stati premiati anche i nostri compagni di quarta, arrivati secondi nella loro prova a squadre. E a questo punto è arrivata un’altra grandissima soddisfazione. Alla fine, infatti, sono stati sommati tutti i risultati ottenuti per proclamare l’istituto vincitore e, con nostro enorme entusiasmo, la scuola nominata è stata proprio il Palladio! Siamo saliti tutti sul palco a ricevere i nostri premi e i complimenti delle personalità presenti: ci siamo sentiti davvero importanti. Ma le notizie positive per noi studenti e per i prof non erano ancora finite: abbiamo scoperto, infatti, che – in quanto istituto vincitore – sarà proprio il Palladio ad organizzare ed ospitare le Olimpiadi di Topografia nel 2025.
A questo punto siamo tornati a casa felici, orgogliosi e soddisfatti, pronti per raccontare a tutti i nostri cari l’impresa nostra e del nostro Istituto. Nei giorni successivi abbiamo ricevuto complimenti dai nostri compagni, dai nostri docenti, dalla Dirigente e persino dal Sindaco di Treviso, cosa che ci ha fatti sentire “protagonisti”. Penso infatti che io e i miei compagni abbiamo avuto l’opportunità di vivere un’esperienza davvero entusiasmante ed allo stesso tempo formativa, che ha rafforzato ancora di più in tutti noi l’interesse e la passione per il percorso di studi intrapreso. Un’esperienza che, soprattutto, ci ha dato la possibilità di contribuire alla storia della nostra scuola.
Mirko Giuliano – classe 3^Bcat – IIS “A. Palladio” – Treviso