Premio Giorgio Lago

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Gli studenti dell’Alberini presenti alla premiazione

Sono stato abbagliato da una luce all’interno del teatro comunale Mario del Monaco di Treviso, durante la premiazione del concorso giornalistico Giorgio Lago. E quella non era una delle luci del palco o della platea. Era una fioca, forse minuscola luce, di una finestrella che dava sul passato. 

“L’uomo non può vivere senza valori, non più”.

Nella presentazione del premio, questa frase è stato il punto più luminoso di quella luce, e penso abbia scosso non solo me, ma un po’ tutti i presenti. E se non lo ha fatto, vuol dire che nessuno dà mai valore alle parole. Per la precisione, l’ha pronunciata in un documentario un uomo. E mai come in quel momento, grazie anche ai discorsi pronunciati dai presentatori dell’evento, io mi sono reso conto del peso di quelle parole. Informazione, notizia, divulgazione: giornalismo. Era questo quello che ci serviva di più 30 anni fa, per diffondere gli ideali di una società giusta, e Giorgio Lago lo sapeva. Lo sapeva bene e ha fatto di tutto per portarlo alla luce. Ed è proprio quest’ultima che ora illumina nuovi talenti del giornalismo, e semplici studenti come me. D’altronde, se lui non avesse avuto questa forza, non ci sarebbe mai stata un’iniziativa come questo concorso, no? 

Sono persone così che vanno ricordate: perché era un uomo dei tempi nostri, ma anni luce nel futuro. 

Alessandro Schio (Premio Carta carbone _classe 5I Accoglienza turistica)

La cosa che mi ha colpito durante l’incontro del premio Giorgio Lago, è stata la storia e la forza che questo giornalista metteva nel suo lavoro e anche la sua passione, ma soprattutto mi ha colpito come questo premio possa essere un trampolino di lancio per molti ragazzi.

Roberta Bordi (classe 5I)

Il concorso giornalistico Premio Lago non è un progetto qualsiasi, un progetto con una storia, con un ricordo e un obbiettivo: formare nuovi giornalisti e trasmettergli la passione per l’informazione.

Quest’informazione deve essere neutrale e andare oltre alla soggettività, pur sapendo il giusto e lo sbagliato dei fatti.

È un tema che mi ha colpito molto durante l’intervista fatta al signor Romoli ex militare ed attuale giornalista, che mi ha aperto gli occhi su un dato di fatto tipico del mondo giornalistico: chi ha le informazioni può manipolarle per avere il controllo e il potere, interferendo nella vita quotidiana della gente.

Una frase importante, perché l’informazione ha proprio il potere di influenzare idee e azioni altrui, di persuadere le persone in modo da attirarle dalla propria parte.

Akram Zeroual (classe 5I)

Nella mattinata di mercoledì 17 maggio, alcuni studenti di quarta e quinta in rappresentanza delle loro classi hanno partecipato alla conclamazione del premio Giorgio Lago Juniores presso il teatro comunale “Mario del Monaco” di Treviso.

Erano presenti anche altri Istituti che, come il nostro, avevano ricevuto l’invito grazie alla precedente adesione al Progetto Giornalisti di classe promosso dalle politiche giovanili dell’ufficio scolastico provinciale di Treviso e la CPS in collaborazione col Gazzettino.

Inutile negare l’atmosfera familiare e di grande affetto che si respirava, essendo presenti anche i due figli di Giorgio Lago e le loro famiglie, tra cui il figlio Francesco Chiavacci Lago presidente dell’associazione che egli ha fondato in memoria del padre. Inizialmente abbiamo visto un video di presentazione della figura di Lago che, oltre a riassumere la sua storia, ha fatto commuovere attraverso alcune frasi significative che dimostrano quanto egli credesse nel ruolo della sua professione che viveva come una missione.

“Il nuovo petrolio sarà il sapere. Chi avrà la leva del sapere guiderà il domani”

PASSIONE è la parola che ricorreva spesso durante il meeting, infatti la finalità principale di questa iniziativa è proprio stimolare la riflessione su alcuni temi cruciali dei nostri tempi, scovando talenti giornalistici tra gli istituti superiori.

Il tema di quest’anno era LA GUERRA, che è stata trattata con un taglio diverso dai tre studenti vincitori.

Prima della premiazione, sono saliti sul palco due ospiti d’eccezione: Andrea Romoli, un ex militare ora inviato di guerra del TG2 ed Egidio Bergamo, un simpatico novantenne che dopo ben 60 anni di ricerche ha di recente pubblicato un dizionario in 3 volumi del lessico e delle espressioni venete…

Nulla di straordinario in apparenza, ma durante l’intervista emerge la loro personalità e forza interiore, persone determinate che hanno raggiunto grandi obiettivi con costanza e non senza fatica.

Queste due storie di vita hanno trasmesso ai nostri giovani un messaggio inequivocabile: qualsiasi lavoro tu voglia intraprendere, fallo con passione e dedizione, in particolare nel settore giornalistico, è necessario stare lontani dalla falsità della notizia, si può tacere una parte della verità ma mai mentire, perché così si provocherebbe soltanto un danno a persone o contesti sociali.

Ecco dunque i valori tanto cari a Lago, su cui si deve fondare la deontologia professionale del giornalista, il quale ha la responsabilità di raccontare il mondo da un punto di vista il più possibile oggettivo ed etico.

Prof.ssa Isabella Silvestri
Docente di tecniche di comunicazione e relazione

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