Il “Duca” a “CartaCarbone”

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Il Festival Letterario dedicato a Luigi Meneghello

In occasione delle Celebrazioni per il primo centenario dalla nascita dell’illustre scrittore veneto Luigi Meneghello, il Duca ha partecipato, insieme ad altri istituti del territorio, alla giornata delle scuole dedicata a Meneghello dal Festival letterario CartaCarbone, svoltasi il 14 ottobre 2022, presso il Parco della Biodiversità del Liceo Leonardo Da Vinci.

L’incontro è stata l’occasione per riflettere sulle opere dell’autore. In particolare sul rapporto tra identità e linguaggio con il suo celebre Libera nos a Malo e sul ruolo storico della Resistenza al nazi-fascismo con il romanzo I piccoli maestri.

Gli studenti delle classi 4AU, 4CL, 4BU, 5BE, 5AU e 5BUdel nostro istituto (con la guida dei docenti Giovanni Iozzia, Tatiana Peron e Alberto Meneghetti) hanno predisposto un reading con passi autoriali significativi, per poi proporre dei brevi racconti autobiografici di ispirazione “meneghelliana”a partire da parole dialettali riconducibili al loro vissuto. Ogni classe inoltre ha partecipato alla predisposizione di un’installazione artistica.

Ecco uno stralcio da I piccoli maestri. In quest’opera si propone un percorso di formazione nel quale l’esperienza della guerra di Resistenza, vissuta dal giovane Meneghello, insieme ad un gruppo di eroici ma inesperti studenti universitari, diventa metafora della speranza di redenzione del popolo italiano. “Non eravamo mica buoni, a fare la guerra.” Una battuta fulminante, a inizio romanzo, che restituisce, in una pennellata, sapore e colore di una tragedia collettiva che, per il narratore e il suo gruppo di compagni, si trasforma in apprendistato alla vita. In questo passo Meneghello torna in pianura e sebbene a poca distanza tuonino le truppe tedesche, che mettono taglie sulla testa dei partigiani, riesce a ritrovare un’illusione di quotidianità, di svago, … di vita appunto.

La nostra piccola guerra si sposta sul piede di casa, s’incivilisce. Eccoci qua sulle
collinette nostrane, dietro a Isola Vicentina; è un presepio di monti domestici, con
ciuffi di castagni e macchie di acacie, noccioli e rovi. Qui si può dire con proprietà
che siamo alla macchia. […]

[…] In piazza a Isola c’è un cartello che dice in tedesco: Zona di bande … è per noi.
In tutti i paesi ci sono avvisi bilingui che precisano quanti chili di sale vale ciascuno di
noi. La gente però non lo vuole, questo sale, dice che possono metterselo addosso
loro, e specifica dove. […]

[…] Veramente quando arrivammo facevano la grappa clandestina. […]

[…] Pareva una festa campestre. La cordialità della cosa mi dette immediatamente alla testa; eccoci in basso, partigiani tra gli uomini e le donne, ribelli … con le radici.

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