Stanchezza di fine anno

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Educational conept: tired student in a library

L’anno scolastico sta navigando verso la sua conclusione, sembrava ieri che ci siamo destati all’alba per la prima volta dopo le “brutte abitudini” prese in estate. I “giochi” son quasi fatti e se ci sono insufficienze bisogna darsi da fare in fretta, non abbiamo molto tempo, e se abbiamo buoni voti meglio non mollare altrimenti si rischiano sorprese.

Purtroppo però c’è un nuovo problema, nuovo per modo di dire, visto che ogni anno sussiste, si chiama stanchezza. Sarà che sono trascorsi già tanti mesi fra libri e appunti, sarà che la primavera stimola la voglia di starsene in giro a godersi il nuovo sole, sarà che si pensa ai progetti per la prossima estate, ma resta un dato di fatto: si è stanchi. Sarebbe più esatto chiamarla stanchezza da stress e sarebbe ancora più corretto sottolineare che non coinvolge solo gli allievi, ma un po’ tutti i protagonisti della vita scolastica, dagli insegnanti al personale non docente, senza escludere le famiglie quotidianamente angustiate da voti, dagli orari degli autobus e dei treni, dalle verifiche scritte e orali, dai momenti di apatia e dagli eccessi dei finesettimana. Non possiamo peraltro trascurare i fattori peggiorativi quali la pandemia che stentiamo a lasciarci alle spalle e le drammatiche notizie del conflitto che ha attraversato l’Europa.

In tutto ciò rimane l’esigenza quotidiana di continuare ad andare a lezione, ad ascoltare le spiegazioni dei prof, a ripassare e approfondire gli argomenti trattati in vista degli esami finali e se questi coincidono con la maturità le cose si complicano, diventano ancora più stressanti per tutti i protagonisti sopraccitati.

Quali consigli si possono allora prendere in considerazione rispetto all’esigenza di non mollare proprio adesso e di approfittare delle settimane rimaste?

La prima cosa che mi viene da suggerire è di essere consapevoli che le energie fisiche e mentali non sono illimitate, vanno quindi utilizzate in modo ottimale, senza sprechi. A questo riguardo consiglio di adottare un equilibrio fra impegno e recupero. Studiare bisogna, armiamoci di pazienza, dopotutto non manca tanto, ma allo stesso tempo evitiamo di stressarci troppo, quindi lo studio va organizzato in modo da spalmarlo su più giorni invece di concentrarlo in serate di studio “matto e disperatissimo”.

Approfittiamo di eventuali occasioni per stare ogni tanto all’aria aperta, specie nei fine settimana. Qualche “sana” immersione nella natura è assai efficace per riposare gli occhi, la mente, e pure il resto del corpo spesso incastrato sulle poltrone o sui divani di fronte a schermi più o meno grandi. Comprendo che si ha bisogno di serate all’insegna del “casino” e della massima socializzazione, ma non bisogna esagerare, avrete tempo di farlo.

Evitiamo di guardare serie TV o di chattare fino alle tre di notte sacrificando ore di sonno che poi si pagano nei giorni seguenti. È vero che “siete” giovani, ma nemmeno voi siete fatti di legno quindi moderatevi, la vostra capacità di resistenza allo stress è diminuita proprio in ragione della stanchezza di fine anno. In tale stato di affaticamento, la memoria e l’attenzione purtroppo perdono colpi, e il riposo quanto il rilassarsi sono le migliori strategie per affrontare il rush finale di questo ennesimo anno scolastico.

Dai ragazzi, che poi arriva l’estate!

Alessandro Fort
Psicologo formatore, scrittore e docente di Scienze Umane

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