Incontro con Giorgia Benusiglio
Il 2 e 3 febbraio, con due incontri promossi dalla Fondazione Zanetti Onlus e patrocinati dall’Ulss 9, Giorgia Benusiglio ha incontrato gli studenti delle scuole superiori di Treviso per raccontare loro la storia che, a 17 anni, l’ha portata ad un passo dalla morte. Giada ed Elena, studentesse presenti all’incontro, raccontano cosa le ha colpite della vicenda di Giorgia.
Giorgia Benusiglio: mezza pasticca di ecstasy tagliata con il veleno per topi e la sua vita, a soli 17 anni, all’improvviso è cambiata completamente. Un’epatite tossica fulminante che, solo grazie al trapianto del fegato di Alessandra, una ragazza marchigiana morta a causa di un incidente stradale, è diventata la gioia e il motivo di vivere per Giorgia.
Da qui una seconda possibilità di vita che è stata donata a Giorgia, la quale ha deciso di testimoniare la propria storia ai ragazzi di ogni età nella speranza di distoglierli dalla tentazione di “provare”.
Giorgia racconta che, nel lontano 1999, all’età di 17 anni, ha commesso la cavolata più grande della sua vita, ovvero assumere mezza pastiglia di ecstasy. Nel giro di una settimana si è ritrovata con il fegato in necrosi e ha dovuto subire d’urgenza un trapianto che, all’epoca, è durato ben 17 ore; successivamente ha affrontato un’altra operazione di 5 ore per risolvere le complicazioni di un’ascite. Giorgia è stata il primo caso in Italia e il secondo nel mondo a salvarsi da un’epatite fulminante a causa di ecstasy.
Quello che mi ha maggiormente colpito è il fatto che, in questo evento tragico, non vieni coinvolto solo tu, persona che sta male, ma anche e soprattutto le persone che ti amano e che vivono intorno a te. Una delle frasi pronunciate da Giorgia che mi ha maggiormente colpito è stata: “Se non riuscite ad amarvi abbastanza, cercate di farlo per le persone che vi amano e poi imparerete ad amarvi”.
Purtroppo la droga colpisce anche le famiglie “normali”: non è necessario che ci sia una situazione di disagio, una mancanza di affetto, di cultura o di soldi. Purtroppo la droga non fa distinzioni e può colpire chiunque. Questa, per me, è stata un’esperienza che rimarrà sempre impressa nel mio cuore, perché fa capire come la droga non sia un problema da sottovalutare: con la droga NON si scherza! E non dobbiamo pensare solo a noi stessi, ma a tutti coloro che ci stanno intorno: primi, fra tutti, i nostri genitori.
(Giada D. – Q2T grafico, CFP di Lancenigo)
Giorgia Benusiglio ha dimostrato di essere una ragazza molto forte che ha avuto il coraggio di sopportare grandi sofferenze, oltre al dolore per la perdita del padre a cui era molto legata e affezionata.
Ora Giorgia gira per le scuole secondarie di primo e secondo grado, al fine di raccontare ai ragazzi la sua esperienza e per informarli di quello che potrebbe succedere, dei rischi che possono correre ogni giorno. Durante questo incontro Giorgia è stata molto chiara ed esauriente, ha usato parole forti da cui ha lasciato trasparire tutta la sua sofferenza e il suo evidente senso di colpa.
Nel suo libro “Vuoi trasgredire? Non farti!” racconta la sua storia con la massima trasparenza e sincerità. Il libro è dedicato ad Alessandra, la ragazza che, con la sua morte, ha consentito a Giorgia di continuare a vivere grazie al suo fegato. E proprio Alessandra è diventata la ragione di vita di Giorgia e della sua felicità.
(Elena Z. – Q2T grafico, CFP di Lancenigo)
prof. Anny Quartiero