Oramai da circa due mesi ho poggiato i piedi sul suolo italiano, dopo aver trascorso un’affascinante ed emozionante esperienza interculturale nella terra del tango, del Mate, dell’incredibile cordialità e ospitalità. Ho vissuto in Argentina per sei mesi, in un paese così ricco di fascino, di sorprese e di offerte. Sebbene questa terra sia culturalmente abbastanza simile al nostro paese, per il gran numero di persone con origini italiane, ho dovuto comunque mettermi in discussione ed iniziare una “nuova vita”.
Dopo due voli aerei e l’attraversamento di un oceano, finalmente l’arrivo in Argentina. Ho vissuto in una piccola città isolata, di circa 15.000 abitanti, immersa nelle coltivazioni di mais, frumento e soia. Questo paesino mi ha donato molto. L’allegria, la gentilezza, la semplicità delle persone mi hanno subito permesso di sentirmi a casa e non ho avuto nessun problema a relazionarmi, sebbene non conoscessi la lingua.
La scuola è meno impegnativa rispetto a quella italiana. Ho frequentato il quinto anno di scuola superiore con indirizzo “ciencias naturales”. Fin da subito, i compagni argentini mi hanno accolto a braccia aperte e sono stato sommerso da un milione di domande sul mio paese. Il periodo scolastico non è stato assolutamente pesante né noioso. Grazie ai numerosi lavori di gruppo, ho avuto ulteriori occasioni per stringere nuove amicizie e sorseggiare in compagnia il Mate. Un momento scolastico molto divertente è stato il “Dìa del estudiante”, organizzata dagli studenti dell’ultimo anno alla quale partecipava ogni classe vestita con dei costumi a propria scelta. Durante tutto il giorno si sono svolte competizioni ludiche tra classi, balli e sfilate, tutto all’interno della scuola.
La mia famiglia ospitante è sempre stata disponibile, gentile, calorosa e mi ha fatto sentire subito come un vero componente della famiglia. Ho trascorso dei momenti indimenticabili con pranzi tipici del sabato o della domenica, in cui parenti e amici si riuniscono per mangiare l’asado e per passare tutta la giornata in compagnia. Altri aspetti caratteristici sono sicuramente l’ospitalità, l’attenzione verso gli altri e la grande gioia nell’organizzazione di feste e momenti comuni.
Riflettendo ora, ritornato già da qualche mese e rituffatomi nella mia “vecchia” e “normale” vita, sono certo che questa esperienza di scambio culturale sia stata per me veramente positiva sotto molteplici aspetti. Sono riuscito a stringere rapporti d’amicizia solidi, che tuttora continuano, con persone meravigliose piene di vivacità, con una gran voglia di conoscerti e di passare del tempo insieme, senza fare differenze. Proprio da queste persone ho compreso quanto sia bello essere diversi e quanto sia importante accettare tutti, poiché ciascuno di noi ha delle ricchezze che, se condivise, possono essere utili e proficue per tutti. Consiglio a tutti i miei coetanei di “mettersi in gioco”, i dubbi e le incertezze iniziali alla fine si trasformano in maggior consapevolezza di sé, degli altri e del mondo che ci circonda.
Lorenzo M.