
Alle volte è snervante, altre ancora ci riempie di aspettativa, talvolta è una delusione, ma altre ancora è quel ponte che ci fa raggiungere quella persona, quella città, quella gioia, quella sicurezza di sentirci a casa: l’attesa, si lei, eccola.
I primi mesi di ambientamento sono volati!
Settembre ancora carico di estate ha aiutato a dare quello slancio necessario a conoscersi, viversi… e il suo calore lo ha riversato nel tepore dei colori delle foglie d’autunno, che hanno aperto le porte ad ottobre: tempo di attesa che l’uva diventi vino, che i ricci si schiudano e offrano castagne; altro tempo per sedimentare le routine, gli abbracci, contatti nuovi e sorrisi veri…così ancora novembre e la sua voglia di conoscere altri momenti, ma soprattutto di attendere nuove esperienze.
In ogni fine giornata, dopo la merenda in compagnia si è ben consolidata la routine dell’attesa: i piccoli in sezione giocano, scelgono quel libretto, ma sanno che non arriveranno a guardarlo tutto, fino alla fine, perché arriva il momento di andare a casa, l’attesa è finita, ritornano in famiglia. I sentimenti durante questo momento sono diversi fra loro e in quanto tali offrono la possibilità alle educatrici e alle insegnanti di imparare da questi momenti, che spesso all’inizio sono davvero difficili, ma verso novembre sono fatti di piedini che corrono veloci verso la mamma che arriva prima perché le è saltata quella riunione, incontro al papà che rientra a sorpresa dalla trasferta o verso i nonni che coccoleranno i loro nipotini per tutto il pomeriggio, immersi nel profumo di torta alle mele e the caldo.
E così anche novembre volge al termine, l’attesa dell’inverno è finita, ci siamo, eccolo.

Il mese della magia e dell’attesa è qui, si imbianca di quella luce che ha il suono dei campanellini.
Questo trimestre è quel ponte che porta – di là -, da quella parte in cui alla fine, ci si sente sicuri. Settembre ottobre e novembre sono quel collegamento tra il tempo fatto di risate e castelli di sabbia e quel re-incontrarsi sotto al vischio, davanti al Santo Presepe, quando la mattina di Natale si appoggia nella sua culla il Bambino Gesú.
Ecco l’attesa è finita, il tempo da vivere in famiglia si fa concreto, le maestre accompagnano i bambini in questo passaggio, con canzoni, storie, esperienze e coccole , per rendere questo cammino sicuro, gettando basi solide di un rapporto che riprenderà dopo le vacanze di Natale; perché in ogni bambino ci sia la consapevolezza che in questo tempo dove aspetta, ha tutti gli strumenti per osservare, capire e scoprire che c’è uno spazio tutto suo, che gli dà la possibilità di potersi sentire pronto per ogni nuova esperienza.
L’attesa lascia la malinconia e abbraccia la magia del crescere ogni giorno di più.
Buone feste a tutti dalla Scuola dell’Infanzia e dal Nido Integrato Carmen Frova di Treviso.
Scuola dell’Infanzia e Nido Integrato Carmen Frova























