

L’AUTORE. Questa volta voglio presentarvi un autore nostrano, ma proprio nostrano, nato e residente nella provincia di Treviso che scrive e illustra bellissime storie per bambini piccoli.
Lui non ha ancora capito se gli piace di più inventare le storie oppure illustrarle e allora fa tutte e due le cose, visto che (beato lui!) riesce così bene in ambedue.
Il primo libro che ha scritto e illustrato gli ha dato subito un grande successo. E chi non conosce “La pecorella Lella?” Tutte le mamme che lo hanno letto ai loro bambini e bambine, vi hanno trovato un solo difetto: che letto una volta non potevano fare a meno di rileggerlo ai loro figlioletti almeno per un mese di seguito, naturalmente la sera prima di addormentarsi.
Poi il nostro Marco ha scritto tanti altri libri per bambini e bambine, molti per la Tredieci.
Qui ne presentiamo un altro che gli è riuscito particolarmente bene, sempre con la casa editrice Tredieci, ma prima vogliamo darvi alcune notizie sul nostro autore, così vi verrà magari voglia di leggere tutti i suoi libri o di contattarlo.
Marco Capretta è nato a Valdobbiadene (TV) nel 1967. Ha pubblicato vignette ed illustrazioni su libri e riviste. Nel 2009 una sua tavola è stata selezionata per la 41° edizione di “Umoristi a Marostica” che vedeva impegnati 290 autori provenienti da 41 nazioni. Ha lavorato per diverse case editrici e realizzato numerosi biglietti d’auguri e carte regalo per ditte italiane, ma soprattutto straniere.
Ha realizzato copertine di cartoon e collaborato con numerose ditte grafiche.
Ha pubblicato soprattutto per le edizioni Tredieci di Oderzo ma esce con dei libri anche con altri editori.
Qui vi presentiamo un altro dei suoi libri particolarmente ben riusciti: Il mistero delle macchie scomparse.

SINTESI. Il contadino Arturo, entrato nella stalla, si accorse che le sue mucche erano senza macchie.
– Che fare? – si domandò – Povere mucche, come sono tristi… e ora come potrò riconoscerle? Arturo infatti riconosceva le mucche dal numero di macchie e dalla loro forma.
Il contadino cominciò a chiedere informazioni ad alcuni animali, pensando che il furto fosse opera loro. Tutti rispondevano che non ne sapevano niente.
Si improvvisò pittore nel tentativo di ridipingere le macchie, ma il sole le fece sbiadire. Finché… alcune tracce lo condussero ad una singolare casetta in mezzo ad un bosco fitto come il mistero che conteneva.
Leggiamo insieme l’inizio del libro, subito denso di promesse…
Il contadino Arturo, come tutte le mattine, si recò nella stalla dai suoi amatissimi animali.
Li salutò uno per uno come soleva fare:
– Buongiorno Asina Matilde!

– Hi-ho, hi-ho – rispose l’asina.
– Buongiorno a voi belle caprette, dormito bene?
– Beeee – belarono in coro le caprette.
– E voi simpatiche pecorelle, come state?
– Beee – risposero le pecorelle unendosi al coro delle caprette.
– Ciao anche a te cavallino Giosuè, vuoi mangiare del purè?
– Hiiiiiii – nitrì Giosuè.
– Buongiorno anche a voi mie dilettissime mucche.
– Muuuuu, muuuuuu – muggirono le mucche.
Arturo aveva delle stupende Frisone Olandesi, bianche a macchie nere, sempre allegre e gioiose.
Quella mattina, però, egli notò subito che il muggito delle sue mucche era più triste del solito.
Mentre dava loro dell’ottimo fieno, si accorse che erano tutte bianche: le loro belle macchie erano
sparite!
– Per tutti i rospetti dello stagno. Cosa può esservi successo? – chiese Arturo grattandosi la testa.
Le mucche stavano bene, ma erano tristi per il fatto di non avere più neanche una piccolissima macchiolina nera.
Il contadino, per consolarle, decise di portarle al pascolo, verso Pian della Mucca Solitaria. Mentre se ne stava a meditare sotto ad un pino, sentì fischiare una marmotta. Gli venne in mente che spesso e volentieri, proprio in quella zona, un gruppetto di marmotte si divertiva a fare qualche scherzetto alle mucche.
Pensando che potessero essere state proprio le marmotte a nascondere le macchie, decise di chiedere loro qualche spiegazione.
Come continuerà e soprattutto come sarà finita la storia? Prova a indovinarlo osservando le immagini.

