Eppure a scuola io ce la metto tutta…

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Closeup of clever small schoolgirl with cute braided hair sincerely reading interesting book in classroom

Pubblichiamo volentieri qualcuna tra le perplessità che ci vengono rivolte con maggiore frequenza dai Genitori di bambini in situazione di difficoltà scolastica.

 

Mamma: Dottore, all’inizio della II primaria sento mia figlia leggere in modo stentato, è lenta e compie anche qualche errore… Potrebbe essere dislessica?

Risposta: Gentile Signora, la fascia scolare nella quale si trova la Sua bambina è particolarmente caratterizzata da un’ampia variabilità dei ritmi e dei tempi di apprendimento della lettoscrittura, in considerazione delle differenti caratteristiche individuali di risposta ai processi di apprendimento. Anzitutto Le suggerirei di non allarmarsi, e magari di consultarsi con il team docente per capire se questa osservazione può essere stata o meno rilevata anche dagli Insegnanti: in caso affermativo, al momento potrebbero essere sufficienti alcune semplici misure di supporto e rinforzo didattico per ristabilire i livelli attesi.

 

Mamma e Papà: Ci troviamo in difficoltà con nostro figlio. E’ disponibile e sereno in ogni attività che gli proponiamo, tranne quando si tratta di svolgere i compiti scolastici: è così lento e distratto per cui spesso il pomeriggio diventa fonte di  preoccupazione e tensione…

Risposta: Cari Genitori, tra le caratteristiche che definiscono difficoltà e disturbi di apprendimento, la qualità e la quantità del tempo domestico utilizzato per lo svolgimento del lavoro scolastico spesso rappresentano un segnale di discreta importanza, seppure secondario ad altri di tipo più propriamente clinico. In questo caso mi sentirei di suggerire un colloquio di approfondimento, per  aiutarvi ad individuare con maggiore dettaglio da dove origina tanta avversione per lo svolgimento dei compiti.

 

Papà: Resto quasi stupito dalla facilità con la quale mio figlio Luca (IV primaria) dimentichi come fare per svolgere le operazioni… Dopo insistenze e ripetizioni ne apprende la procedura, ma già il giorno dopo è come se non le avesse mai imparate… Per me è un problema di memoria!

Risposta: Caro Papà, nella Sua cortese richiesta è già – in parte – contenuta la risposta: effettivamente, nella complessità dei sistemi cognitivi che sostengono l’apprendimento matematico, ne troviamo alcuni che si raggruppano sotto l’etichetta di “procedure” e che riguardano la conoscenza e l’applicazione dei sistemi di calcolo. Il fatto che Luca si dimostri così impacciato nonostante l’intensa attività di ripetizione e supporto che svolgete potrebbe dipendere da qualche insufficienza procedurale, ragione per cui riterrei utile evitare accanimenti durante le ore di studio, e magari chiarire il profilo funzionale mediante una valutazione neuropsicologica, sia per documentare esattamente l’origine della difficoltà, sia per consentire di definire un’attività di potenziamento mirata.

 

Mamma: Mia figlia è appena stata diagnosticata come dislessica… Questa notizia mi ha portato sconforto e molti dubbi sul suo futuro scolastico e professionale….

Certamente, si tratta di una comunicazione che ad un primo impatto può destare una certa preoccupazione che però, se gestita opportunamente da un contatto clinico rassicurante ed una buona alleanza con gli Insegnanti, a volte ha portato i Genitori a dispiacersi per non essere intervenuti prima…

Con le innovazioni legislative che datano a partire dal 2010, l’aumentata sensibilità e la sempre maggiore preparazione del mondo scolastico, nonché la presenza di uno specialista con esperienza in questo ambito possiamo dire che, attualmente, riusciamo a mettere in gioco risorse d’eccellenza per trattare e compensare i Disturbi specifici d’apprendimento.

Dott. Marco Gubernale
Neuropsicologo dello sviluppo

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