Aggressività a 2 anni, che fare?

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Domanda e Risposta

Gent.le Dottoressa,

il mio bimbo ha quasi 2 anni e frequenta l’asilo nido da circa un anno e mezzo, ha avuto un inserimento semplice e gli piace molto andare, purtroppo è da qualche mese che ha iniziato a picchiare e graffiare gli altri bimbi, a volte perché vuole dei giochi, a volte senza nessun apparente motivo. Anche a casa capita che ci tiri addosso giocattoli o che ci morda il più delle volte nei momenti di euforia. L’abbiamo ripreso e gli abbiamo spiegato che non si fa e che non va bene, anche al nido fanno la stessa cosa. … i bimbi al nido iniziano a non voler giocare con lui perché è monello!!! Cosa possiamo fare? Grazie!

 

Cara (lettera firmata),

i bambini piccoli, come lo è il tuo, attraversano una fase importante, da una parte si sta differenziando da voi, per cui il dire no oppure contraddirvi rappresenta una fase più che normale, dove lui sta imparando a comprendere che esiste oltre a voi.

Dall’altra parte i bimbi piccoli non sono ancora in grado né di giocare insieme agli altri, né tanto meno di chiedere una cosa, ma il corpo è ancora un mezzo di comunicazione principale, indicategli però il giusto modo per esprimere magari la rabbia, la frustrazione, per esempio attraverso il correre, saltare, permettetegli di sfogarsi attraverso il gioco ad esempio costruire una semplice torre e poi distruggerla e poi rifarla è un buon modo per canalizzare la rabbia.

Dovete essere voi ad insegnargli a gestirla, anche se così piccino. Un giorno sarà adulto.

Anche se faticoso e snervante, fate bene a riprenderlo nel momento in cui esplicita tale comportamento scorretto, (più tardi perderebbe di senso e se lo dimenticherebbe) indicandogli come fare, senza assolutamente utilizzare a vostra volta la rabbia perché dareste un esempio voi stessi sbagliato, stabilite, pertanto, delle regole chiare e precise.

Non ridete, non incoraggiatelo a tali comportamenti, cercate invece di comprenderlo e lodatelo quando si comporta bene (e non riprendetelo solo quando si comporta male).

Cercate di entrare in empatia con lui, usate anche voi il vostro corpo ma per rassicurarlo, per coccolarlo per contenerlo magari attraverso un abbraccio.

Inoltre ricordatevi che se l’inserimento è stato “troppo indolore” forse adesso sta semplicemente esprimendo la sua difficoltà, cosa che non ha fatto all’inizio. Abbiate pazienza.

Dr.ssa Anita Avoncelli
Pedagogista

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