Legends & lattes

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Se invece preferite le atmosfere confortevoli, i caminetti accesi e il profumo di biscotti appena sfornati, con un pizzico di brivido e avventura, non potete che perdervi tra le pagine di…

LEGENDS & LATTES di Travis Baldree (e del suo prequel Bookshops & Bonedust!)

Dopo decenni di imprese, battaglie e cicatrici, l’orchessa guerriera Viv decide che è tempo di fermarsi. Non perché abbia vinto tutto, ma perché ha capito che il vero coraggio sta nel ricominciare da capo. Viv sceglie una piccola città di provincia e si nutre di un sogno semplice: aprire una caffetteria, la prima del suo mondo. Il suo progetto sembra quasi ridicolo agli occhi di chi la circonda, eppure Baldree costruisce intorno a questa premessa un racconto di sorprendente delicatezza. L’eroina che un tempo brandiva la spada ora impara a impastare, a costruire, a fidarsi. Attorno a lei nasce una comunità: Cat, il folletto carpentiere con il cuore grande; Tandri la succube dal passato difficile che diventa socia e amica (e forse qualcosa di più); Spillo, il rattoppino pasticciere dall’irresistibile arte culinaria. Ogni personaggio porta con sé una storia di fatica e speranza, e il loro incontro trasforma la locanda in un microcosmo di accoglienza da sciogliere il cuore. 

La magia qui non serve per combattere mostri, ma per tenere accesa una speciale macchina per il caffè. Le taverne, un tempo luogo di passaggio, diventano spazio di appartenenza.

I capitoli sono brevi, mai noiosi. Il tono è rilassato, ironico e confortante, ma non privo di malinconia: Viv è una donna che porta sulle spalle il peso di ciò che è stata e la paura di non sapere più chi essere.

Baldree sembra aver trovato la ricetta segreta per il perfetto cozy fantasy. Il suo stile è ricco di profumi e suoni familiari: il tintinnio delle tazze, la pioggia contro i vetri, il fruscio delle pagine. La sua storia è un invito alla riscoperta delle piccole felicità quotidiane e alle nuove famiglie che ci scegliamo lungo la strada. Legends & Lattes è, in fondo, un romanzo sull’arte del riposo, un tema più rivoluzionario di quanto sembri in un panorama narrativo dominato da eroi in corsa e trame convulse. Ci ricorda che a volte il vero viaggio non è verso terre lontane, ma dentro noi stessi e verso la quiete che ci riporta a casa, tra il profumo di pane caldo e il suono di una porta che si apre per accogliere chi arriva.

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