
Consigli pratici per lo “spannolinamento”

Scelgo il pannolino: inizia un viaggio
Eccoli lì, davanti agli scaffali del supermercato, con gli occhi puntati su quella moltitudine di confezioni colorate e lucide a scegliere il pannolino migliore per il cucciolo che arriva!
Nel momento in cui una coppia decide di allargare il nido, tra le cose da acquistare (in grande abbondanza) sicuramente ci sono le scorte di pannolini!!
C’è chi si affida a pareri di esperti, chi cerca online consigli e recensioni, chi si affida a consigli di parenti e/o amici che ci sono già passati… e chi sceglie la confezione con gli animaletti, perché è la più carina.
Ma dentro a quella confezione dai toni pastello non c’è solo una scorta più o meno cospicua di pannolini, c’è una parte di vita importante di ogni bambino: c’è un inizio fatto di primi contatti con mamma e papà, di momenti intimi della nuova famiglia, di solletico, di profumo di cucciolo d’uomo… di amore incondizionato per quegli occhioni che guardano dal basso mentre ci si accinge al cambio… ma c’è anche un passaggio davvero importante, che possiamo tranquillamente permeare di un grande significato educativo, laddove la scoperta di se stessi e un balzo verso un grande scalino dell’autonomia, risultano essere una fase molto delicata, che porta a nuove consapevolezze.
Il passaggio allo spannolinamento
Il passaggio dai primi momenti al sapore di talco e pelle soffice, allo “spannolinamento” e quindi alla mutandina è allo stesso tempo lungo, quanto brevissimo.
Inutile nascondere che questo fantomatico pannolino crea ansia: prima perché “come si mette sto coso?” poi perché “come si toglie adesso sto coso? Non ce la faremo mai!”.
La fase del cosiddetto “spannolinamento” è un momento importantissimo, o meglio, delicatissimo.
Togliere il pannolino significa diventare grandi come mamma e papà!
Essendo così delicato questo processo è bene seguire certi consigli e non forzare i ritmi del bambino.
Quando iniziare a togliere il pannolino
Solitamente tante famiglie si approcciano a questo grande cambiamento verso i 3 anni.
Non è un viaggio da affrontare con lo zaino vuoto, ma nemmeno pieno di cose che non serviranno, piuttosto è buona cosa portare con sé una buona dose di empatia.
Ancora prima di avvicinarsi a questo momento, è bene parlare al bambino quando lo si cambia, descrivendo cosa si sta facendo, cosa c’è o cosa non c’è nel pannolino, nominando le cose, differenziandole e rendendo partecipi i bambini, affinché non sia una parte passiva della giornata, ma che crei un momento formativo per prendere consapevolezza del proprio corpo, ascoltandolo.
Dunque, si inizia a togliere il pannolino di giorno, mentre per i momenti della nanna è meglio procedere più gradualmente.
Spesso è un viaggio al quale si aggregano anche educatrici e insegnanti, perché la famiglia chiede loro aiuto e consigli per vivere il più serenamente possibile questa avventura.
Cosa serve per affrontare lo spannolinamento
Nel bagaglio che porteremo con noi è consigliabile inserire: libretti a tema pannolino, così da allietare e alleggerire la cosa, mostrando che tutti fanno cosi. La manipolazione del pongo o consistenze simili, aiutano a rilassare il corpo. Decisione, perché quando si intraprende questa scelta è meglio non titubare, poiché si rischia di creare confusione, allungando quindi il processo e allontanando i risultati. Pazienza e non rimproveri o punizioni perché gettano addosso al bambino un velo di insicurezza e poca autostima, che non sono assolutamente buone compagne di questo viaggio. Una routine cosicché il bambino abbia l’opportunità di vivere serenamente il bagno e i suoi componenti, riconoscendolo come luogo famigliare e adatto ad espletare certe funzioni biologiche, fornendogli inoltre strumenti a misura di bambino. Tempo, voler fare questo viaggio con la fretta non è assolutamente la carta vincente, è bene iniziare con dei momenti in cui si può restare tranquillamente a casa, avere la comodità del wc e di un posto accogliente e familiare, che trabocchi di sicurezza infinita. Una buona dose di memoria: per ricordare che tutti passano per questa strada e, per finire, tante, tante, tante paia di mutandine e cambi di pantaloni!
Il ruolo di educatrici e genitori
Come sempre il dialogo scuola/famiglia è importantissimo in quanto le educatrici possono riferire se secondo la loro esperienza il bambino o la bambina sono pronti a vivere questo scatto di crescita.
Di seguito i segnali che testimoniano possa essere il momento adatto: l’interesse per il bagno, il sapersi vestire e svestire autonomamente, una buona espressione verbale, una buona comprensione di ciò che viene detto o chiesto, la capacità di fare le scale e il pannolino asciutto per ampi periodi di tempo o dopo la nanna.
Autonomia, premi e momenti adatti
Non da ultimo serve che mamma e papà siano concordi nell’intraprendere questo cammino di crescita e che si rivolgano al bambino nei medesimi termini, accogliendo tutte le prove e riprove senza perdere le staffe, ma mantenendo la calma, per poterla infondere al loro cucciolo che sta crescendo!
Spesso capita che questi traguardi vengano premiati: ad ogni mutandina intonsa, arriva qualcosa di materiale, si rischia però che diventi un accumulo inutile di giochi o simili, piuttosto che una vera conquista della propria autonomia e dell’ascolto del proprio corpo.
Ecco allora che si può festeggiare la buona riuscita, salutando pipì e cacca con grande entusiasmo, sempre contenendo però l’eccessiva aspettativa, gli occhi puntati addosso e le domande inopportune di parenti e amici, altrimenti chi è “sotto i riflettori” rischia di emozionarsi troppo e vivere nel modo sbagliato la faccenda.
Come in altre circostanze, meglio non far coincidere lo “spannolinamento” con altri eventi, si incapperebbe in un sovraccarico di pressione al bambino, il quale non vivrebbe nel modo corretto questo suo importante momento, meglio quindi lasciarlo concentrato e rilassato su questo bisogno e… do not disturb!
Scuola dell’Infanzia e Nido Integrato Carmen Frova