All’ombra della Sfinge

0
11

NARRATIVA STORICA TREDIECI

I racconti ambientati storicamente rappresentano certamente il fiore all’occhiello della Narrativa Tredieci, se non altro per la loro originalità.

Ricordo con piacere che, quando i primi sette “romanzi per bambini” di argomento storico vennero presentati alla fiera del libro per ragazzi di Bologna, furono accolti da un coro di consensi perché avevano rotto un argine fino ad allora ritenuto intoccabile; nessun editore si fidava di pubblicare testi di questo tipo.

Poi, aperta la breccia, parecchi vi si sono infilati ma rimane la gioia di essere stati i primi.

Detto questo vorrei presentare la collana che pomposamente definisco di “romanzi storici per bambini”. Questi testi nascono con un preciso intento pedagogico-didattico. Proporre agli alunni racconti ambientati nei periodi storici che incontreranno nello studio della storia. Questi racconti uniscono le caratteristiche intrinseche al titolo della collana: sono dei brevi romanzi perché raccontano vicende in parte romanzate, su uno sfondo storico chiaro e ben documentato. Si inseriscono cioè in quel filone di Novelle Histoire che si appassiona alla ricostruzione della storia della vita quotidiana, in una parola alla cultura dei popoli. In questo sfondo storico si affacciano in forma sfumata anche gli importanti eventi e personaggi della cosiddetta “grande storia”.

Particolare attenzione viene posta alla motivazione alla lettura, quindi allo sviluppo delle situazioni, all’attenzione alle emozioni e ai sentimenti, con spruzzate di leggere paure e situazioni comiche. Insomma agli ingredienti del romanzo.

Le epoche storiche individuate sono quelle usualmente studiate dagli alunni della scuola primaria: la preistoria, le civiltà mesopotamiche, gli egizi, gli etruschi, gli italici, i greci e i romani. Vi è anche qualche debordamento verso periodi successivi, come il medioevo, le guerre mondiali, lo schiavismo, il tempo dei nonni.

All’ombra della sfinge

ALL’OMBRA DELLA SFINGE

Tra i numerosi romanzi presentati vorrei proporre il primo mio libro di narrativa che mi ha molto entusiasmato e che è stato ben accolto tra gli insegnanti e gli alunni perché considerato divertente e allo stesso tempo istruttivo e di aiuto nel processo di insegnamento.

Si tratta del libro All’ombra della Sfinge.

Dal titolo e dall’immagine di copertina si evince immediatamente che è ambientato nell’antico Egitto.

Si pone in un periodo particolarmente infelice per questa grande civiltà, perché lo sfondo storico è dato dall’invasione da parte di uno dei popoli nomadi che vagavano da una zona all’altra del territorio

circostante la mezzaluna Fertile, gli Hixsos.

Questi nomadi bellicosi erano giunti ai confini dell’Egitto da Nordest, là dove l’Africa si congiunge all’Asia permettendo un passaggio tra i due continenti, e avevano invaso il territorio lungo il Nilo.

Lo scontro tra i due popoli è tremendo e gli Egizi sono costretti a ritirarsi di fronte a questi invasori crudeli che usano strumenti di guerra sconosciute agli Egizi, come il carro da guerra e armi di ferro.

Sullo sfondo dell’importante evento storico, si svolgono le vicende di Nef, una bella ragazza che viene rapita per essere venduta ad un principe fenicio. Di qui scaturiscono una serie di avventure e colpi di scena. Su tutto e tutti incombe l’ombra della Sfinge, mentre nel grande Egitto la vita scorre seguendo ritmi immutati da secoli.

Un estratto

LOTTA SUL FIUME NILO

Stava calando la sera.

Hanoi, sulla riva del Nilo, si godeva la frescura dopo una giornata incandescente. Le acque del fiume scorrevano lente e un lieve soffio d’aria increspava leggermente la superficie.

Il sole che tramontava era grande e magico; la sua luce rossa, riflettendosi sull’acqua, incendiava le piccole creste delle onde creando una scia luminosa.

Hanoi vide un airone alzarsi dalla riva e librarsi nell’aria; quando passò davanti al sole diventò una sagoma scura sullo sfondo fiammeggiante.

Hanoi era un ragazzo di appena dieci anni ma ne dimostrava di più; abituato alla vita all’aria aperta sapeva cavarsela in tutte le situazioni.

Portava, sulla testa rasata, la ciocca di capelli lunghi che dimostrava che era ancora un fanciullo; l’avrebbe tenuta fino ai dodici anni.

Mentre guardava il fiume ricordava bene che l’anno precedente, nel mese di agosto, era iniziata la grande piena. Il Nilo si era riempito d’acqua e sembrava dovesse scoppiare; le sue acque erano poi uscite dal letto invadendo la campagna. Quest’anno, invece, il Nilo scorreva tranquillo nel suo letto come un vecchio addormentato e la gente temeva la carestia.

Hanoi seguiva questi pensieri e guardava alcuni ippopotami che oziavano sulla riva. Un cucciolo, giocherellando e curiosando di qua e di là, si era allontanato dal gruppo. Un vecchio coccodrillo stava in agguato, nascosto tra le canne di papiro, come un tronco d’albero secco.

Appena il curiosone gli si avvicinò, con uno scatto improvviso spalancò le fauci e gli azzannò una zampa. Il piccolo ippopotamo emise un urlo disperato che fece alzare dalle canne stormi di aironi, anatre selvatiche, uccelli multicolori. Sembrava che niente potesse salvare quel cucciolone inesperto, quando la madre si lanciò contro il coccodrillo. Lo raggiunse e gli saltò sul dorso con le zampe anteriori.

Il rettile spalancò l’enorme bocca e a sua volta lasciò uscire dalla sua gola imponente un rantolo che si propagò per l’ampia valle del Nilo. L’ippopotamino ne approfittò per fuggirsene verso la riva del fiume.

Ora il coccodrillo infuriato si rivolse contro l’assalitore. Ma nessuno immagina quanto tremenda sia una mamma ippopotamo quando qualcuno minaccia il suo piccolo. Essa afferrò il coccodrillo a metà corpo, lo trapassò con le lunghe zanne, poi lo alzò come fosse un fuscello e lo sferrò nel fiume.

Una macchia rossa si formò sull’acqua e si allargò rapidamente. Il rettile, col ventre squarciato, non tornò più a galla.

Il giovane ippopotamo, zoppicando per il dolore alla zampa ferita, si rifugiò sotto il ventre della madre che si guardava intorno sospettosa.

Hanoi urlò: «Bravo pancione, così si trattano i lucertoloni troppo cresciuti!»

E si avviò verso casa.

Previous articleLa magia: San Nicolò, Santa Lucia…
Next articleIl cerchio dei genitori

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here